Coppa del Mondo 2014: i tifosi campioni di educazione e sostenibilità

I mondiali del Brasile non sono stati di certo un esempio di sostenibilità e di etica. Eventi di grossa portata come la Coppa del Mondo Fifa portano con loro violenze, sfratti sforzati, lavoro minorile e numerose forme di sfruttamento. Ma dal Brasile, e in particolare dai ragazzi, arriva un messaggio positivo: il rispetto per l'ambiente non va dimenticato nei momenti di festa e di allegria. Ed è per questo che un gruppetto di tifosi tedeschi, qualche giorno fa ha organizzato a Copacabana una divertente raccolta dei rifiuti sulla spiaggia

I mondiali del Brasile non sono stati di certo un esempio di sostenibilità e di etica. Eventi di grossa portata come la Coppa del Mondo Fifa portano con loro violenze, sfratti sforzati, lavoro minorile e numerose forme di sfruttamento. Ma dal Brasile, e in particolare dai ragazzi, arriva un messaggio positivo: il rispetto per l’ambiente non va dimenticato nei momenti di festa e di allegria. Tedeschi e giapponesi, in due differenti occasioni, hanno dimostrato che il divertimento deve andare di pari passo con la civiltà.

Ed è per questo che un gruppetto di tifosi tedeschi, qualche giorno fa ha organizzato a Copacabana una divertente raccolta dei rifiuti sulla spiaggia. Il risultato? Un enorme serpentone, assemblato raccogliendo i bicchieri di plastica abbandonati su una delle spiagge più famose del mondo.

Il 16 giugno scorso, al FIFA Fun Fest, roccaforte dei fan di e punto di ritrovo e di intrattenimento dei tifosi di tutto il mondo, alcuni ragazzi che parteggiano per la Germania hanno dato vita ad un’iniziativa per ripulire la spiaggia dai rifiuti abbandonati, raccogliendo non solo i propri ma anche tutti quelli che capitavano a tiro, e invogliando tutti i bagnanti a seguire il loro esempio. Un trenino in costume da bagno, che almeno per un giorno ha reso più pulita Copacabana.

Quella tedesca, però, non è stata l’unica iniziativa di questo tipo. Anche un gruppo di tifosi del Giappone, dopo la partita contro la Costa d’Avorio del 14 giugno scorso, nonostante l’amarezza della sconfitta per 2-1, non ha lasciato lo stadio, l’Arena Pernambuco di Recife, senza prima aver raccolto i rifiuti.

Un’iniziativa nata sul momento? Non sembra visto che molti spettatori giapponesi hanno tirato fuori dalle tasche dei sacchetti per la spazzatura. A quanto pare un’abitudine se in tanti, circa un centinaio, erano già attrezzati per la pulizia degli spalti. In Giappone, sia nelle partite in case che in quelle in trasferta, i tifosi a fine gara si armano di buona volontà e portano via i rifiuti. In Italia purtroppo questa tendenza è opposta.

giapponesi mondiali

Chi ha sostenuto che la Coppa non doveva essere giocata, potrebbe cambiare idea entro la fine del mondiale e rendersi conto come tutto questo scambio culturale arricchisce il nostro paese,” è stato il commento di un giovane brasiliano, che ha assistito alla raccolta dei rifiuti in spiaggia, fotografandola. “Credo che la Coppa del Mondo può insegnarci molte cose, non solo la politica e la democrazia ma che anche le semplici azioni possono fare la differenza e avere un impatto notevole”.

Due esempi da ricordare e su cui riflettere proprio perché fanno notizia.

Francesca Mancuso

Foto: Facebook

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