Piombo nel PVC fino a 20 volte in più del limite, rischio scongiurato dal Parlamento UE

Il Parlamento europeo pone il veto al piombo nel PVC per proteggere sia la salute pubblica che l'ambiente, respingendo una proposta della Commissione.

Voleva aumentare le soglie di piombo fino a 20 volte in più nel PVC riciclato, rispetto a quelle tollerate, ma fortunatamente il Parlamento europeo respinge la proposta della Commissione che nei giorni scorsi, aveva avanzato l’ipotesi di una modifica delle norme di concentrazione. Ferma la decisione dei deputati: nel PVC non devono esserci metalli pesanti, dannosi sia per la salute umana che per l’ambiente.

Partiamo da un dato di fatto, il PVC riciclato viene usato per produrre diversi materiali di uso comune, dai tubi per la rete idrica fino alle vaschette per le uova, passando per le pellicole isolanti . Dal 2015 i produttori europei hanno iniziato ad eliminare gradualmente il piombo, che però continua ad esserci nei prodotti vecchi e in quelli importati da paesi extra Ue. Nei giorni scorsi, la Commissione europea aveva proposto di modificare le norme sulla concentrazione di piombo nel PVC, in tal senso: come regola generale, lo 0,1% di piombo nel PVC, mentre soglie più alte possibili per il PVC riciclato (2% nel PVC rigido e 1% nel PVC flessibile/morbido). Ma, con 394 voti favorevoli, 241 voti contrari e 13 astensioni, i deputati hanno respinto la proposta stabilendo che questa va di fatto contro il principio fondamentale del regolamento Reach, ovvero quello di proteggere la salute umana e l’ambiente.

Si legge nella risoluzione europea:

“Il piombo è una sostanza tossica che può danneggiare gravemente la salute, compresi danni neurologici irreversibili, anche a basse dosi. I livelli proposti dalla Commissione non corrispondono a “livelli di sicurezza” e si sottolinea la disponibilità di alternative”.

Con il veto del Parlamento, il progetto non può essere adottato dalla Commissione. Quest’ultima adesso può presentare uno modificato o uno nuovo. Immediata la reazione di VinylPlus, il programma volontario di sviluppo sostenibile dell’industria europea del PVC che non saluta bene il veto del Parlamento e controbatte:

“La logica conseguenza del voto è che molti articoli in PVC a fine vita provenienti da applicazioni di lunga durata dovranno essere smaltiti mediante incenerimento o discarica, portando a un onere ambientale molto più elevato per le prossime generazioni.  Implica anche un ritardo nella restrizione alle importazioni di articoli in PVC contenenti piombo in Europa”, spiega a Polimerica, Brigitte Dero, direttore generale del programma VinylPlus.

I metalli pesanti sono considerati tra le sostanze tossiche maggiormente presenti nelle nostre abitazioni. Alcune vernici ed alcuni cosmetici, soprattutto se datati o di provenienza estera, potrebbero ancora contenere piombo.  In generale, possono causare allergie, intolleranze ed intossicazioni di vario genere e gravità, fino ad avere anche effetti cancerogeni ed interferire con i nostri geni. Ma non solo, come si legge sul portale della Salute del governo, studi epidemiologici su lavoratori impiegati nelle industrie di produzione del PVC hanno dimostrato una chiara correlazione tra esposizione e tumori del fegato, angiosarcomi e carcinomi epatocellulari.

Fonti: Parlamento europeo, Risoluzione europea, Polimerica, Salute governo

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