La nave cargo Ever Given che blocca ancora il canale di Suez e i danni non sono solo economici

La nave cargo Ever Givenè ancora incagliata nel canale di Suez, bloccandone la navigazione con pesanti ripercussioni ambientali

La nave cargo Ever Given potrebbe essere spostata oggi 27 marzo, liberando finalmente il canale di Suez. L’imbarcazione, che a seguito di un incidente dello scorso 24 marzo si era incagliata nel canale, ne impediva la navigazione con pesanti ripercussioni ambientali, oltre che economiche.

Come riporta la BBC, Yukito Higaki, presidente della società proprietaria della nave, ha dichiarato venerdì in una conferenza stampa che 10 rimorchiatori sono stati schierati per dragare gli argini e il fondo del canale. E che, se tutto va come nei piani, questo sarà presto di nuovo navigabile.

Attualmente il canale, aperto nel lontano 1869 per permettere alle imbarcazioni di navigare direttamente dal Mediterraneo all’Oceano Indiano senza la necessità di circumnavigare l’Africa, è interdetto al traffico navale a causa della Ever Given incagliata dallo scorso mercoledì.

Un enorme problema ambientale oltre che economico. Il blocco del canale infatti sta di nuovo costringendo le compagnie a deviare le navi attorno all’Africa, allungando enormemente i tempi di trasporto con ripercussioni sull’inquinamento. La situazione, tra l’altro, ha causato anche un enorme ingorgo di oltre 200 navi nel Mar Rosso.

Cosa è successo mercoledì 24 marzo

Come riporta su Facebook il Suez Canal Authority fire department, la storia inizia in realtà prima di mercoledì 24: domenica 21, infatti, le autorità metereologiche locali avevano allertato tutti parlando di una tempesta di sabbia che prevista dal 22 marzo al 23 marzo.

Tuttavia lunedì 22 le condizioni meteo, anche se non ottimali, non sembravano richiedere il blocco navigazione, che appariva regolare senza grosse difficoltà. Il giorno dopo ancora meglio: le condizioni meteo tendono ad essere ancora più accettabili e le navi non incontrano problemi (le autorità in ogni caso sono tranquille perché le imbarcazioni sono attrezzate per condizioni decisamente peggiori).

“Oggi abbiamo un ospite speciale – si legge nella lunga ricostruzione degli eventi – Una delle più grandi navi merci al mondo passa dal canale di Suez. Sicuramente non è la prima ospite importante per il canale, ma la nave gigante Ever Given è alta 400 metri, più alta della Torre Eiffel (324 metri) e dell’Empire State Building (381 metri). Stiamo parlando di una vera torre che passa da qui: la nave non è solo caratterizzata dalla sua lunghezza ma anche dal suo peso, potrebbe essere la nave più pesante al mondo con circa 220 mila tonnellate piena di merce”.

Condizioni non estreme, forse, ma situazione estrema probabilmente.

“Alle sette circa di martedì 26 (orale locale, N.dR.), il vettore ha avuto un malfunzionamento tecnico che ha portato a spegnere completamente i suoi motori […]Le condizioni meteo non erano così brutte, ma con i motori fermi, il gigantesco vettore si trasforma in foglio al vento. In modo molto drammatico, la nave gira attorno a se stessa e colpisce il lato sinistro nella riva del canale per muoversi dalla parte opposta, tutta a destra, colpendo l’altra sponda: la nave si trasforma in una diga che chiude il canale”.

Un disastro  vero e proprio, anche particolarmente sfortunato perché la nave si è incastrata chiudendo tutti gli accessi del canale, la più importante arteria di navigazione del mondo, che ospita in transito oltre 20.000 navi ogni anno.

Le conseguenze del disastro

Tra le prime conseguenze del disastro, quelle economiche: si registra infatti già un aumento del prezzo del petrolio, tra mercoledì e giovedì quasi del 6%.

Ma l’ambiente?

Innanzitutto attualmente alcune compagnie hanno ordinato alle loro navi di proseguire la rotta circumnavigando l’Africa, con evidenti ripercussioni ambientali dovuti ai trasporti. Inoltre più di 200 navi sono bloccate nel Mar Rosso, con potenziali pericoli per gli ecosistemi locali.

E, per liberare il canale, si deve operare agendo primariamente sul peso: per prima cosa si dovranno svuotare serbatoi contenenti l’acqua di zavorra e quelli del carburante. Ma potrebbe non bastare, e a quel punto si dovranno scaricare almeno parte dei 20.000 container attualmente a bordo del cargo. Quest’ultima operazione potrebbe essere particolarmente complessa e rischiosa, implicando anche l’uso di grossi elicotteri da trasporto.

Attendiamo ora notizie immediate. Ma soprattutto quelle dei bilanci, che, lo temiamo, non saranno ottimistici.

Fonti di riferimento: Suez Canal Authority fire department/Facebook / BBC / Ansa

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