Libano: 40 tonnellate di pesci morti nelle acque inquinate galleggiano tra i rifiuti

Almeno 40 tonnellate di pesci morti si sono riversati sulle rive del lago artificiale Qaraoun, in Libano. Tutta l’area vicino in un odore putrido, in un disastro attribuito alle acque inquinate.

Diversi volontari stanno lavorando per raccogliere le carcasse in decomposizione tra l’odore putrido, sciami di mosche e mucchi di immondizia che galleggiano sull’acqua.

“Il fenomeno si è verificato alcuni giorni fa. I pesci hanno iniziato a galleggiare e in quantità anormali… È inaccettabile”, ha dichiarato Ahmad Askar, attivista locale.

Da tempo gli attivisti cercano di mettere in guardia circa le ripercussioni dell’inquinamento idrico causato da rifiuti e scarichi di fognature nel Litani, fiume collegato al lago artificiale. Ora chiedono alle autorità di indagare sulla causa della strage di pesci e perseguire chi sta scaricando acque reflue nel lago.

Il lago Qaraoun è stato creato nel 1959 in seguito alla costruzione di una diga per la raccolta dell’acqua da sfruttare per l’irrigazione e per ottenere energia idroelettrica.

A causa dell’inquinamento, dal 2018 è stata vietata la pesca all’interno del bacino e, dopo questa incredibile moria di pesci, i pescatori sono stati invitati ad astenersi dall’attività di pesca anche lungo tutto il fiume Litani, poiché il pesce potrebbe infatti essere contaminato.

Fonte di riferimento: Reuters

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