Nucleare e gas naturale: l’Italia sta a guardare mentre l’Europa vuole dichiararli green

Nucleare e gas naturale green nell’Ue? Alcuni Paesi hanno già rigettato la proposta ma Cingolani strizza un occhio al nucleare

Nucleare e gas naturale green nell’Ue? La Commissione Europea ha avviato ieri 3 gennaio una consultazione con gli esperti su una lista di investimenti considerati green che include anche specifici progetti sul gas e sul nucleare. Alcuni Paesi hanno già rigettato la proposta. L’Italia tace, anzi Cingolani strizza un occhio al nucleare.

La Commissione Europea ha stilato un elenco di investimenti green, quello che tecnicamente è chiamato tassonomia, e ha chiesto agli esperti dei diversi settori di esprimere il loro parere. Nucleare e gas naturale, pur a certe condizioni, sono inclusi.

Tenendo conto dei pareri scientifici e degli attuali progressi tecnologici, nonché delle diverse sfide di transizione tra gli Stati membri – si legge sul sito della Commissione Europea – la Commissione ritiene che il gas naturale e il nucleare abbiano un ruolo come mezzi per facilitare la transizione verso un futuro prevalentemente basato sulle energie rinnovabili

Questo, se confermato, implicherebbe che progetti specifici basati su queste fonti di energia potrebbero godere di incentivi, facilitazioni e finanziamenti destinati a tutte le fonti già considerate inequivocabilmente green. Ma non tutti.

Cosa si legge nella bozza di tassonomia verde

Nel quadro della tassonomia, ciò significherebbe classificare queste fonti energetiche a condizioni chiare e rigorose (ad esempio, il gas deve provenire da fonti rinnovabili o avere basse emissioni entro il 2035), in particolare perché contribuiscono alla transizione verso la neutralità climatica

specifica la stessa Commissione

Leggendo i documenti,  si evince in particolare che sarebbero dichiarati sostenibili per l’ambiente e idonei ad attrarre investimenti privati i progetti nucleari con permesso di costruzione rilasciato entro il 2045, purché in grado di prevedere piani per la gestione delle scorie radioattive e per il decommissioning (ovvero per lo smantellamento delle centrali).

Per quanto riguarda il gas naturale, sarebbero ammissibili i progetti con autorizzazioni rilasciate entro il 2030, purché soddisfino una serie di condizioni, fra cui emissioni inferiori a 270 grammi di CO₂ equivalente per kWh.

Nei prossimi mesi dovranno pronunciarsi il Parlamento europeo e il Consiglio e il potere di veto spetta a quest’ultimo: per bloccare la proposta di tassonomia è necessaria l’opposizione di almeno 20 Paesi che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione

Ma chi sono i favorevoli e chi i contrari?

Favorevoli e contrari

C’era da aspettarselo: la Germania, che chiuderà tutte le sue centrali nucleari entro la fine del 2022, si è fermamente opposta ad includere questa fonte di energia ma anche il gas nella tassonomia verde. E anche Spagna ha respinto la proposta.

Leggi anche: La Germania verso lo stop al nucleare: entro il 2022 sei centrali saranno spente

Analogamente piuttosto atteso era il parere positivo della Francia, che continua a investire sul nucleare, avendo deciso che anche i vecchi reattori potranno continuare a lavorare fino a 50 anni, estendendo di un decennio la durata operativa dei 32 più vecchi del Paese.

Proprio la Francia aveva infatti guidato l’appello firmato da 10 Stati europei che hanno sottoscritto una lettera dal titolo “Perché gli europei hanno bisogno dell’energia nucleare?”, indirizzata a Bruxelles. E che quindi può ancora contare sull’appoggio di Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Romania.

Leggi anche: La Francia rilancia il nucleare, insieme ad altri 9 Paesi europei

E L’Italia?

La posizione dell’Italia, come spesso accade, resta ambigua. Stretta tra un governo che strizza un occhio al nucleare e che ancora punta sul gas naturale e una volontà popolare che ha più volte espresso il suo no, ancora non ha espresso una chiara presa di posizione.

Certo è che il nostro ministro Roberto Cingolani contrario al nucleare decisamente non è: lo scorso dicembre ha infatti “candidamente” auspicato al suo inserimento nella tassonomia.

É certo che il nucleare ci sarà nella tassonomia europea della finanza sostenibile, lo hanno già anticipato – riferiva – É una fonte che non produce CO2

È davvero questa la nostra transizione ecologica?

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Fonti: Commissione Europea / Ansa / dpa.international / El Mundo

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