Nucleare: la Francia spegne i due reattori della centrale di Chooz per dei guasti, “in via precauzionale”

Difetti in prossimità dei circuiti di raffreddamento della centrale nucleare hanno portato allo stop dei reattori

Difetti in prossimità dei circuiti di raffreddamento della centrale nucleare hanno portato allo stop dei reattori

EDF, l’azienda produttrice e distributrice di energia in Francia, chiude in via precauzionale i due reattori della centrale nucleare di Chooz, nelle Ardenne, per verificare eventuali guasti al suo circuito di raffreddamento di emergenza, dopo che erano stati rilevati alcuni difetti in un’altra centrale dello stesso modello.

Come misura precauzionale, EDF ha infatti deciso di spegnere i due reattori della centrale per procedere in via preventiva “ai controlli sul circuito di iniezione di sicurezza, circuito di raffreddamento di riserva utilizzato in caso di incidente”, si legge in una nota, in cui specifica di aver verificato sul circuito primario del reattore 1 di Civaux alcuni guasti in prossimità delle saldature sulle tubazioni del circuito di iniezione di sicurezza.

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Difetti simili erano già emersi da controlli sul reattore 2 di Civaux. Di conseguenza, in accordo con la Autorità per la sicurezza nucleare (Asn), Edf ha deciso di sostituire le parti interessate sulle due unità di Civaux da 1.450 MW ognuna, con un conseguente prolungamento del fermo della centrale e 3 GW di capacità indisponibile.

Poiché la centrale di Chooz utilizza la stessa tecnologia di Civaux, l’ente gestore ha stabilito lo stop anche le due unità da 1.450 MW di Chooz, per fare gli stessi controlli preventivi sul circuito primario. Il reattore 2 di Chooz sarà spento nella tarda serata di oggi, giovedì 16 dicembre, mentre il reattore 1 di Chooz sarà spento sabato 18 dicembre, aggiungendo così altri 3 GW di capacità temporaneamente indisponibile sulla rete elettrica.

Questi arresti, secondo Edf, comporteranno nel 2021 una ulteriore perdita di circa 1 TWh di produzione rispetto a quanto previsto finora.

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Quanto accaduto in Francia non fa che confermare che il nucleare è una scelta infelice. I problemi sulla sicurezza di un simile approvvigionamento energetico, oltre che sulla salute di cittadini e ambiente, si riverberano inevitabilmente anche sui costi. Il balzo alle stelle dei prezzi dell’elettricità, dovuto ai fermi dei gruppi di reattori EDF a Civaux e Chooz, è una conseguenza che si ripercuote anche sull’Italia, oltre che sulla Francia, e aggiunge criticità su criticità, considerato il delicato momento che stiamo attraversando a causa del caro bollette. Una politica energetica nazionale lungimirante deve rivolgersi verso opzioni rinnovabili, pulite e sicure e fare scelte ben diverse da quella nucleare. Ciò che accade oggi in Francia è l’esempio concreto di quali possano essere i rischi connessi al nucleare, dice Gianni Pietro Girotto, coordinatore del comitato Transizione Ecologica.

Già a novembre un altro aggiornamento sul parco elettrico francese aveva evidenziato i possibili rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti invernali, per la presenza di più fattori, tra cui la riduzione della capacità elettrica alimentata a carbone e la minore disponibilità degli impianti nucleari, dovuta a sua volta agli arresti per manutenzioni.

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Fonte: EDF

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