Xylella: dalla Corte UE via libera all’abbattimento degli ulivi anche per le piante sane

La Corte di Giustizia Europea ha dato il via libera all’abbattimento degli ulivi del Salento colpiti dalla Xylella fastidiosa, comprese le piante sane nel raggio di 100 metri dagli alberi infettati. La Puglia rischia di perdere un patrimonio agricolo e naturale inestimabile, ma per fortuna non è ancora detta l’ultima parola.

La Corte di Giustizia Europea ha dato il via libera all’abbattimento degli ulivi del Salento colpiti dalla Xylella fastidiosa, comprese le piante sane nel raggio di 100 metri dagli alberi infettati. La Puglia rischia di perdere un patrimonio agricolo e naturale inestimabile, ma per fortuna non è ancora detta l’ultima parola.

Ciò che rende la decisione europea davvero difficile da digerire è il fatto che non è stato ancora scientificamente provato alcun nesso causale tra il batterio Xylella fastidiosa e il disseccamento rapido degli ulivi.

Alcuni agricoltori salentini avevano presentato ricorso contro la decisione europea di abbattere gli ulivi sani e malati rivolgendosi al Tar del Lazio. La speranza era che gli ulivi del Salento si potessero salvare dagli abbattimenti proprio grazie ad un pronunciamento il positivo della Corte di Giustizia Europea.

Ora il timore è che gli abbattimenti diventino obbligatori sulla base del principio di precauzione, dato che eliminare le piante sane presenti entro i 100 metri da un ulivo infetto sarebbe, secondo l’Europa, una misura di protezione.

La lotta per difendere gli ulivi del Salento, per fortuna, non è ancora finita. Infatti in precedenza il Tar del Lazio aveva richiesto di sospendere gli abbattimenti degli ulivi in attesa della decisione della Corte di Giustizia Europea.

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Adesso che la corte UE si è pronunciata, la parola passa al Tribunale Amministrativo Italiano che dovrà riprendere in considerazione e rivedere l’intera questione, nella speranza che si pensi innanzitutto alla sopravvivenza degli alberi e a salvare gli ulivi.

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Gli agricoltori pugliesi devono continuare a lottare, anche perché, per fortuna negli ultimi mesi la Procura di Lecce è intervenuta per salvare 3000 ulivi che avrebbero dovuto essere abbattuti secondo il Piano Silletti (ora non più in vigore). Ci auguriamo che siano l’Italia e la Puglia, e non l’Europa, a prendere una decisione definitiva sugli ulivi salentini e che soprattutto si tratti di una presa di posizione in difesa degli alberi e degli agricoltori.

Marta Albè

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