Strage di anatre a Ravenna, oltre 100 gli uccelli intossicati dal botulino

Morti una cinquantina di animali nelle campagne del ravennate a causa di una grave contaminazione da botulino

Morti una cinquantina di animali nelle campagne del ravennate a causa di una grave contaminazione da botulino. Fondamentale l’intervento dei volontari e delle associazioni ambientaliste che hanno scongiurato danni ancora più gravi.

Le autorità del Comune di Ravenna e dell’Ente Parco Delta del Po sono al lavoro per salvare centinaia di animali – in gran parte anatre (delle specie germano reale, alzavola, canapiglia, marzaiola, codone) – intossicati dalla presenza massiccia di botulino nella zona della Valle della Canna.

Negli ultimi due giorni, grazie al lavoro delle associazioni di volontari (come Legambiente e la rete Salviamo il Fratino), a diverse segnalazioni e al coordinamento della Polizia Locale sezione Zone Naturali, sono stati raccolti 98 animali, di cui 49 già morti e 49 intossicati dal microrganismo: di questi ultimi, una decina sono morti malgrado le immediate cure dei volontari. Per gli altri è previsto un periodo di disintossicazione presso il Centro di Recupero della Fauna Selvatica di Ca’ Ponticelle.

Non è la prima volta che si verifica un fenomeno di botulismo nell’area: già nel 2019 si era verificata un’importante strage di animali che ha posto le basi per una campagna di controllo e prevenzione che ha impedito il ripetersi della strage in questi giorni: la tempestività e la capillarità nell’intervento hanno infatti permesso di contenere il fenomeno e salvare più animali possibili.

Tuttavia, malgrado la campagna di prevenzione, il fenomeno dell’intossicazione si è verificato lo stesso. Questo a causa delle temperature torride degli ultimi giorni, che hanno provocato la proliferazione del microrganismo. Per impedire agli animali l’avvicinamento ai corsi d’acqua contaminati dal botulino, i volontari hanno posizionati dissuasori acustici nell’area (cannoncini ad aria compressa): sono soprattutto le anatre a spostarsi verso queste aree per procurarsi il cibo, ed è fondamentale allontanarle fino a quando non saranno ripristinate condizioni ambientali ottimali.

Oltre a questo, sono state compiute analisi a campione nei vari corsi d’acqua della zona per analizzare parametri fisici, chimici e microbiologici: i risultati di queste analisi aiuteranno a sviluppare le prossime mosse per evitare che un’altra strage come quella di questi giorni si verifichi. Si sta procedendo al contempo con la rimozione delle carcasse degli animali morti, per evitare che la loro decomposizione (acuita dal caldo di questi giorni) possa rappresentare un’ulteriore fonte di contaminazione.

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Fonte: RavennaToday

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