Migliaia di specie di piante si stanno estinguendo perché “inutili” per l’uomo

Oltre 20mila specie ritenute "inutili" per l'uomo stanno lentamente scomparendo dal Pianeta minacciando anche noi.

Migliaia di specie vegetali si stanno estinguendo perché l’essere umano non ne ha bisogno. L’attività umana sta infatti favorendo la sopravvivenza di diverse piante e ne sta portando altre verso l’estinzione. Il bilancio purtroppo è sfavorevole e sono più le specie a rischio rispetto a quelle che stiamo salvando.

In futuro è dunque probabile che le comunità vegetali siano più omogenee rispetto a oggi, con possibili ripercussioni disastrose per molti ecosistemi.

È quanto emerge dal lavoro di un gruppo di ricercatori del National Museum of Natural History dello Smithsonian, che ha analizzato lo stato di conservazione di 86.592 piante, suddividendole in gruppi diversi in base all’influenza che sta avendo su di loro l’attività umana.

I ricercatori hanno classificato le varie specie in due grandi categorie, i vincitori e i vinti, che includono sette sotto categorie: vincitori utili, perdenti utili, vincitori non utili, vincitori provvisori, perdenti non utili, potenziali perdenti e neutrali.

Vincitori e vinti nel regno vegetale

©Plant People Planet

Alcune piante vengono favorite dalla presenza dell’uomo perché selezionate e coltivate per ricavare alimenti, farmaci, legname o altri prodotti, oppure in quanto riprodotte a scopi ornamentali. Oltre 20.000 specie di piante sono però risultate perdenti, la maggior parte delle quali non utili all’uomo, mentre solo 7.000 specie rientrano tra i vincitori, quasi tutte utilizzate dall’uomo. Tra le specie più a rischio, quelle appartenenti all’ordine delle Cycadales – il più primitivo tra le gimnosperme – e il genere dei cipressi.

Dai risultati è emerso che i perdenti superano i vincitori 3 a 1 e che in assenza di misure adeguate, l’impatto umano sul pianeta determinerà un peggioramento della situazione, con gravi conseguenze per gli ecosistemi di tutto il mondo e per l’umanità.

Una minore biodiversità vegetale porterà infatti a una più limitata diversità anche nel mondo animale, indebolendo gli ecosistemi di fronte ai cambiamenti ambientale. Per gli esseri umani, questo significherà minori possibilità di riforestare il Pianeta, ma anche di trovare fonti alimentari e medicinali che derivano dalle piante.

La soluzione a questo problema è ovviamente complessa: occorre aumentare gli sforzi e le risorse per ripristinare gli habitat naturali, incrementare le aree protette, tutelare le specie più rare e a rischio per preservare la variabilità delle specie vegetali, senza illudersi di poter perdere esemplari che consideriamo inutili per noi.

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Fonte di riferimento: Plant People Planet

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