Scoperta rarissima orchidea nel Parco del Conero

Somiglia molto a quella tradizionale, ma in realtà il suo ritrovamento rappresenta una vera e propria scoperta. Parliamo della rarissima orchidea che cresce a Sirolo, sulla riviera del Conero, in provincia di Ancona.

Somiglia molto a quella tradizionale, ma in realtà il suo ritrovamento rappresenta una vera e propria scoperta. Parliamo della rarissima orchidea che cresce a Sirolo, sulla riviera del Conero, in provincia di Ancona.

Il suo nome scientifico è Himantoglossum adriaticum H. Baumann, una pianta perenne costituita da due grossi tuberi ovoidali con una infiorescenza allungata e fiori molto grandi.

Questa rarissima orchidea parte dai 30 centimetri di altezza ma può raggiungere anche un metro; all’inizio della fioritura, il labello è avvolto come se fosse una molla che quando si distende arriva anche oltre i sei centimetri.

Non a caso l’etimologia del suo nome, derivante dal greco, è ‘himantos’, cinghia, e ‘glossa’, lingua. Il fatto che sia stata scoperta solo adesso viene così spiegato così:

“La morfologia del Conero ha scoraggiato l’uso del territorio in modo invasivo e questo ha permesso di salvaguardare la flora”, spiega Gilberto Stacchiotti, presidente dell’Ente Parco del Conero.

rara orchidea

Altre straordinarie scoperte:

Il Parco del Conero è un’oasi ambientale a picco sul mare istituita nel 1987, ma anche un’area protetta di 6mila ettari che si snoda in ben 18 sentieri e che vanta quasi 1200 specie di piante, ovvero una biodiversità straordinaria.

“Questi ritrovamenti sono di particolare interesse per gli amministratori locali in quanto Himantoglossum adriaticum è l’unica specie tra le orchidee marchigiane incluse nell’Allegato II della Direttiva del Consiglio d’Europa 92/43/Cee sulla conservazione degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora. E grazie a questa scoperta, l’orchidea più rara del Conero è ora presente in appena 3-4 individui di cui uno impreziosisce il territorio di Sirolo”, conclude Stacchiotti.

Dominella Trunfio

Foto: Università di Perugia

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