Moria di api a Caldonazzo: nessun avvelenamento da pesticidi, ma un tragico sbalzo termico

Niente pesticidi dietro la moria delle api che si è verificata negli scorsi giorni a Coldonazzo, in provincia di Trento. Ad ucciderle sarebbero stati gli sbalzi termici repentini.

Qualche giorno fa vi avevamo parlato di una moria di api, avvenuta a Coldonazzo, in provincia di Trento. Qui numerose api sono state trovate morte e in preda alle convulsioni, fatto che aveva messo in allarme gli apicoltori e gli ambientalisti. Il sospetto era subito ricaduto sui pesticidi e anche il Wwf Trentino aveva segnalato i sintomi tipici dell’avvelenamento da questo sostanze.

Ma, a seguito di una serie di indagini, è emerso che non vi è alcuna correlazione tra i pesticidi e la moria delle api. A provocarne la morte sarebbero stati gli sbalzi termici repentini. 

È questa la conclusione a cui è giunta la Fondazione Edmund Mach (Fem) che si è occupata del caso assieme al servizio veterinario dell’Azienda sanitaria trentina, eseguendo tutte le analisi e le verifiche del caso. A spiegarlo a GreenMe.it è la sindaca di Caldonazzo, Elisabetta Wolf.

La causa della morte delle api potrebbe essere quindi legata alle basse temperature del periodo, o meglio agli improvvisi sbalzi termici. Nel corso dell’incontro, presieduto dalla sindaca, è stato spiegato come a Caldonazzo siano presenti circa 400 arnie e ogni arnia può arrivare a 40.000 api e che giornalmente muoiono 1000 api.

“Le arnie sono state tutte controllate e non presentano criticità” – ci dice la prima cittadina di Coldonazzo, che ha più volte ribadito come le api siano un bene comune e ha esplicitato la volontà di proporre anche sul proprio territorio un percorso di sensibilizzazione di buone pratiche.

La sindaca ha anche annunciato che proporrà in Consiglio una delibera affinché Caldonazzo venga riconosciuto amico delle api. Fortunatamente, almeno in questa vicenda, i pesticidi non c’entrano nulla.

Fonte: Comune di Coldonazzo

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