Il tonno rosso inserito tra le specie in via di estinzione. E' questa la proposta avanzata oggi a Bruxelles dalla Commissione Europea che, se avallata, metterebbe fine, di fatto, al commercio internazionale e alla pesca di uno dei pesci più apprezzati dai palati di tutto il mondo.
Il tonno rosso inserito tra le specie in via di estinzione. È questa la proposta avanzata oggi a Bruxelles dalla Commissione Europea che, se avallata, metterebbe fine, di fatto, al commercio internazionale e alla pesca di uno dei pesci più apprezzati dai palati di tutto il mondo.
L’iscrizione del tonno rosso nell’allegato I della Convenzione dell’Onu sul commercio internazionale di fauna e flora selvagge minacciate d’estinzione (CITES) “messa sul piatto” dalla Francia e dal Principato di Monaco, nonché richiesta a gran voce anche dalle associazioni ambientaliste, come ad esempio Greenpeace, ha incontrato dunque il parere favorevole della UE non dopo un acceso dibattito che ha spaccato letteralmente in due la Commissione.
In effetti, la pesca del tonno rosso, una specie che si trova soprattutto nel Mediterraneo, rappresenta un business per molti Governi che siedono nel Parlamento europeo, Italia in testa. Non a caso, proprio lunedì scorso il Ministro per l’Agricoltura Luca Zaia ha ribadito la sua posizione secondo la quale il tonno rosso non è a rischio e può essere pescato. Anche perché un’eventuale blocco rappresenterebbe per l’Italia un duro colpo in un settore già parecchio in crisi. Della stessa opinione la Spagna e Malta entrambe con ingenti interessi nella pesca del tonno.
Del resto però a dare ragione alla posizione supportata da Francia, Principato di Monaco, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Austria, è l’evidente calo della popolazione dei tonni nelle acque del Mediterraneo. La quantità di 8000 tonnellate di catture ammesse attualmente, fanno notare gli ambientalisti, è già almeno due volte superiore al limite ritenuto equilibrato per la conservazione della specie. Senza contare la continua infrazione delle quote stabilite dalla UE che viene perpetuata da moltissimi pescherecci, come dimostra il caso di quello smascherato al largo di Pantelleria.
In attesa dell’approvazione definitiva della proposta che dovrà avvenire prima del vertice Cites che si terrà in marzo a Doha, nel Qatar, la UE lascia comunque uno spiraglio aperto ai Paesi contrari: «Valuteremo se questa stagione è stata un successo o meno per quanto riguarda il rispetto delle quote» ha dichiarato il Commissario europeo alla pesca Joe Borg (di Malta) e «se possiamo ottenere misure per quanto riguarda le quote e la riduzione di capacità di pesca in linea con lo stato di salute del tonno rosso». In tal caso la Commissione potrebbe ritornare sui suoi passi e rinunciare a chiederne il divieto di vendita.
Nel frattempo anche le associazioni dei consumatori intervengono sulla questione per evitare eventuali speculazioni sui prezzi del pesce crudo di ristoranti e bar che non hanno per il momento alcuna ragione di lievitare.