Si nasconde nella corteccia dove scava delle gallerie, decretando la morte degli alberi nel giro di poche settimane. Il bostrico dell'abete rosso sta devastando i boschi delle valli alpine, già resi vulnerabili dalla violentissima tempesta Vaia. A favorire la diffusione del parassita la piaga della siccità
Sono rimasti in piedi per decenni, simbolo di forza e bellezza. Poi nell’ottobre del 2018 la furia spaventosa della tempesta Vaia li ha distrutti, lasciando a terra centinaia di migliaia di tronchi. A distanza di 5 anni da quell’evento distruttivo, per gli alberi dell’arco alpino non c’è pace. Nei boschi del Trentino Alto-Adige, del Veneto e del Friuli Venezia-Giulia si aggira una minaccia molto grande (nonostante le sue ridotte dimensioni): il Bostrico Tipografico.
«Quando vidi la luce fuori dalla finestra mi parve inverosimile. […] Il boato era sparito. Si sentiva solo il…
Posted by Dolomites UNESCO on Wednesday, April 14, 2021
Era stata proprio la forte tempesta mediterranea a creare le condizioni ideali per la proliferazione di questo pericoloso coleottoro; adesso, però, a dare il colpo di grazia ci sta pensando la siccità. L’insetto killer, infatti, ama il clima arido ed asciutto ed è ingrado di provocare la morte degli alberi già indeboliti dalla compromissione degli habitat.
Il bostrico agisce in modo subdolo: si infila sotto la corteccia, scavando intricate gallerie che interrompono il flusso della linfa. Tra le sue specie predilette rientrano l’abete rosso, il larice, l’abete bianco e il pino silvestre. All’insetto bastano poche settimane per uccidere un albero.
©Coldiretti
“Da proteggere c’è tutto un ecosistema forestale, con un grande patrimonio di biodiversità e una strategica capacità di assorbire CO2 e mitigare i cambiamenti climatici, che integra attività umane tradizionali che vanno dalla raccolta dei tartufi e dei piccoli frutti alla ricerca dei funghi, dall’ecoturismo fino alla gestione del legname, azione fondamentale per la salute del bosco” denuncia Coldiretti, sottolineando l’impatto devastante anche sul commercio del legname Made in Italy.
Ma la devastazione causata dall’insetto killer del legno ha anche l’effetto di aumentare il deficit commerciale nel settore del legno, – prosegue l’associazione – dove l’industria italiana è la prima in Europa ma importa dall’estero più dell’80% del legname necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento, per un importo di oltre 7 miliardi nel 2022 con oltre diecimila, fra boscaioli e aziende agricole forestali, che in Italia si dedicano alla buona gestione degli alberi e alla prima lavorazione dei tronchi”.
Proseguono i lavori di lotta al bostrico in Pineta, nella parte della zona comunale del percorso vita-natura.Il fenomeno, particolarmente virulento ed esteso a seguito della tempesta Vaia del 2018, è stato recentemente oggetto di un incontro ad Ardesio, al quale ha partecipato anche il Consorzio Forestale Alto Serio che costantemente ci supporta nella gestione della Pineta. Di seguito ecco il video dell’incontro con il contributo del Prof. Vacchiano, nel quale sono dettagliatamente spiegati il fenomeno della presenza del bostrico, i rischi e le criticità.Si ringrazia il Sindaco di Ardesio e Presidente del Parco delle Orobie Yvan Caccia per l’attività informativa e la concessione d’utilizzo del video.
Posted by Clusone Comune on Friday, March 3, 2023
Al fine di tutelare i boschi del Nord Italia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha indirizzato una lettera al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Picchetto Fratin e ai Presidenti delle Regioni interessate dall’invasione del Bostrico Tipografico.
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Prandini chiede dunque di “di dare priorità all’avvio di un programma di eradicazione della specie e di risanamento ambientale delle aree a partire dalla costituzione di un Tavolo di lavoro in grado di coinvolgere le competenze delle amministrazioni interessate a livello statale e regionale e degli istituti di ricerca pubblici insieme alle Università che abbiano acquisito specifiche competenze al riguardo”, valutando la possibilità di introdurre degli insetti antagonisti per combattere la presenza del coleottero killer.
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Fonte: Coldiretti
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