Stazione Tiburtina, i cittadini romani si ribellano all’abbattimento degli alberi: “Atto criminale contro la città”

Non si placano le proteste delle associazioni cittadine di Roma, contrarie al riqualificazione dell'area della stazione Tiburtina che prevede l'abbattimento di diversi alberi.

È scontro tra associazioni cittadine e il Comune di Roma sul piano di riqualificazione dell’area della stazione Tiburtina, dopo la storica rimozione della Tangenziale Est. Al centro delle polemiche c’è l’abbattimento degli alberi presenti nello spiazzale, che secondo l’amministrazione romana sarebbero in “precario stato di salute”.

Ma ai cittadini la motivazione non convince e sono pronti a scendere in piazza per fare sentire la loro voce, come già avvenuto lo scorso dicembre.

Infatti, dopo la manifestazione di qualche settimana fa, che ha visto il coinvolgimento di diversi cittadini “armati” di striscioni e palloncini verdi, i residenti della zona stanno organizzando un’altra protesta per il prossimo 5 dicembre, come annunciato su Facebook dalle associazioni Libera Assemblea Centocelle e Brigate verdi:

Per le associazioni del territorio gli alberi della Tiburtina sono un bene comune da difendere e rappresentano una preziosa risorsa che aiuta a contrastare l’inquinamento, in una delle aree della capitale in cui si registra un’elevatissima presenza di polveri sottili.

“I dati Arpa Lazio, diffusi anche da Legambiente, chiariscono che quella della Tiburtina è la zona di Roma con la più alta concentrazione di PM10, pericolosissimi microinquinanti nell’aria. – spiega l’associazione Brigate Verdi  Nonostante questo, alla Stazione Tiburtina i lavori di risistemazione post abbattimento della sopraelevata procedono spediti e nei prossimi tre mesi (FASE1) è previsto l’ABBATTIMENTO DEI BELLISSIMI LECCI presenti a Largo Mazzoni, sempreverdi di circa 30 anni in perfetta salute. Al loro posto è previsto un inspiegabile e inutile allargamento della sezione stradale di Via Guido Mazzoni, che passerà da una a cinque corsie stradali. Non è nemmeno prevista (e siamo nel 2020) una pista ciclabile su Circonvallazione Nomentana! La FASE 2 inizierà con la scellerata volontà di ABBATTERE i circa 60 PINI e OLMI in perfetta salute presenti tra il Piazzale della Stazione Tiburtina e Via Tiburtina e i tanti ALTI PLATANI presenti in zona. BASTA CON LA FAVOLA DELLE NUOVE ALBERATURE. Un albero di quarant’anni non lo si rimpiazza ripiantando i soliti alberelli che nella migliore delle ipotesi a Roma muoiono nei primi sei mesi. Proseguire con il taglio degli alberi è un atto criminale contro la città e contro la salute pubblica!”

Le rassicurazioni del Comune di Roma

Per tentare di placare le polemiche è intervenuta l’assessora alle Infrastrutture della capitale Linda Meleo attraverso un post su Facebook in cui rassicura i cittadini:

“La quasi totalità delle alberature presenti nell’area, in piazzale della Stazione Tiburtina e zone limitrofe, non solo sarà mantenuta, ma anche potenziata per un totale di circa 50 nuove alberature” chiarisce Linda Meleo. “Nuovi alberi saranno piantati, a esempio, sulla Circonvallazione Nomentana, dove ora non sono presenti, così come nella parte adiacente ai nuovi stalli Atac, attualmente in fase di realizzazione. Sarà necessario rimuovere solo pochi alberi, gran parte dei quali sono in precario stato di salute, per completare il progetto in via Mazzoni, dove saranno realizzata una piastra pedonale e dove ci sarà una intera fila di nuovi alberi, molti più di quanti ce ne sono ora!”.

Ma la rassicurazione dell’assessora è servita a poco. In poco tempo infatti, sotto il post di Linda Meleo sono apparsi centinaia di commenti di disapprovazione. “Considerato che gli alberi che piantate muoiono nel giro di un anno (abbiamo decine di esempi tutti documentati e presto ne documenteremo altri), c’è davvero da festeggiare…” scrive qualcuno.

Fonte: Comune di Roma/Libera Assemblea Centocelle (Facebook)/Linda Meleo (Facebook)

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