Trivellazioni in mare: Francia e Croazia dicono no alla ricerca di petrolio e gas con una moratoria

Anche la Francia dice no al petrolio. Il Ministro dell'ecologia Ségolène Royal ha dato il via libera a una moratoria con effetto immediato sui permessi di ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo

Anche la Francia dice no al petrolio. Il Ministro dell’ecologia Ségolène Royal ha dato il via libera a una moratoria con effetto immediato sui permessi di ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo.

In occasione della seconda Conferenza Nazionale sulla Transizione Ecologica del Mare e dell’Oceano, il Ministro dell’ambiente francese ha annunciato la moratoria. Una notizia che arriva a pochi giorni dal referendum sulle trivelle che il 17 aprile prossimo chiamerà noi italiani alle urne e a poco dopo il disastro che si è abbattuto a Tragouët, dove una conduttura che trasporta il greggio è stata danneggiata sversando del petrolio nelle campagne.

Date le conseguenze drammatiche che possono influenzare l’intero Mediterraneo in un incidente legato alle trivellazioni del petrolio, Ségolène Royal ha deciso di attuare una moratoria immediata sulla ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo, sia nelle acque territoriali della Francia che nella zona economica esclusiva (piattaforma continentale). Sarà necessaria la proroga della moratoria per l’intero Mediterraneo nell’ambito della Convenzione di Barcellona sulla protezione dell’ambiente marino e la costa mediterranea”, ha detto il ministro francese dell’Ambiente e dell’Energia, Ségolène Royal che già da tempo aveva lasciato capire la strategia francese sul fronte dell’energia.

La decisione della Francia segue quella della Croazia, che a gennaio aveva già avviato a sua volta la moratoria per l’esplorazione e l’estrazione di idrocarburi nell’Adriatico.

La scorsa estate, inoltre, alcune compagnie petrolifere si sono tirate indietro rinunciando a 7 concessioni su 10 in Croazia. A marzo il Governo croato aveva avviato le consultazioni con l’Italia sulle trivellazioni offshore nell’Adriatico per discutere delle conseguenze che le attività petrolifere avrebbero potuto avere sul nostro Paese.

Tutto questo mentre ancora in Italia si portano avanti motivazioni a favore delle trivellazioni, adducendo la perdita di posti di lavoro e altre motivazioni poco verosimili.

Inviateci le vostre foto e scrivete, come noi: “Io sto con il mare, il 17 aprile voto SI, #notriv”. Facciamoci sentire.

Francesca Mancuso

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