Microplastiche rinvenute anche in cima al ghiacciaio Vatnajökull, uno degli angoli più remoti e incontaminati del nostro Pianeta

Uno studio islandese ha rilevato particelle di microplastica in uno degli angoli più remoti del nostro pianeta, il ghiacciaio Vatnajökull

Un recente studio islandese ha rilevato particelle di microplastica in uno degli angoli più remoti e incontaminati del nostro pianeta, il ghiacciaio Vatnajökull. Si studiano ora gli effetti a breve e lungo termine della presenza di microplastiche per lo scioglimento dei ghiacciai.

In uno studio recentemente pubblicato, i ricercatori dell’Istituto meteorologico islandese, dell’Università di Reykjavík e dell’Università di Göteborg hanno scoperto tracce di microplastica in un’area incontaminata del ghiacciaio Vatnajökull (Islanda), il ghiacciaio più vasto d’Europa. Le microplastiche potrebbero avere degli effetti sullo scioglimento dei ghiacciai e sul loro comportamento reologico, influenzando gli scioglimenti futuri e il conseguente innalzamento del livello dei mari. È la prima volta che vengono descritti ritrovamenti di microplastiche in questo ghiacciaio. Il gruppo di studiosi ha individuato e analizzato particelle di microplastica di diverse forme e materiali grazie all’uso di microscopi ottici e di spettroscopi μ-Raman.

(Leggi: Sono oltre 70 anni che i pesci ingeriscono microplastiche, nuovo studio shock)

Il dibattito sulle microplastiche, fino ad ora, si è concentrato esclusivamente sulla contaminazione dei mari, mentre poche indagini sono state compiute sulla diffusione di rifiuti plastici nelle calotte glaciali. Ad oggi, le particelle di microplastica sono state scoperte sulle Alpi Italiane, sulle Ande Ecuadoriane e nei ghiacciai delle Isole Svalbard. Secondo i ricercatori, comprendere la distribuzione delle microplastiche e i loro effetti a breve e lungo termine sulla vita dei ghiacciai è di vitale importanza. La scoperta islandese conferma che le particelle di microplastica vengono distribuite attraverso l’atmosfera.

Il professor  Hlynur Stefansson, autore dello studio, afferma: “Non comprendiamo ancora bene i percorsi delle microplastiche nel nostro ambiente. Sono trasportate dalla neve o dalla pioggia? I campioni che abbiamo analizzato vengono da un luogo remoto e incontaminato del ghiacciaio Vatnajökull, di difficile accesso, quindi l’inquinamento diretto da parte dell’uomo è altamente improbabile. Dobbiamo saperne di più anche sugli effetti di queste particelle sulla vita dei ghiacciai e su come queste contribuiscano al loro scioglimento. Sappiamo che si degradano in tempi molto lunghi in un ambiente freddo, che possono accumularsi e persistere nell’ambiente per moltissimo tempo. Oppure, possono staccarsi dai ghiacciai e finire nei fiumi o nel mare, contribuendo così all’inquinamento degli ambienti marini.”

Fonte: MDPI

Sulle microplastiche ti consigliamo anche:

 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook