La Grande Barriera Corallina rischia l’ennesimo sbiancamento di massa a causa del caldo record di novembre

Entro la fine di gennaio potrebbe verificarsi un nuovo gravissimo sbiancamento dei coralli a causa delle elevate temperature, ulteriormente aumentate rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso

Il caldo record raggiunto questo novembre potrebbe compromettere gravemente la Grande Barriera Corallina, causando un nuovo sbiancamento già a gennaio. Le temperature della superficie del mare nelle parti settentrionali della barriera corallina, registrate dal National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) del governo degli Stati Uniti, non erano così alte dal 1985.

Secondo il professor Terry Hughes, esperto di sbiancamento dei coralli presso la James Cook University, è la prima volta che lo stress termico si accumula così presto sulla barriera corallina. In un tweet il professore ha dichiarato:

Le temperature della superficie del mare quest’anno (la traiettoria superiore, nera) sull’estremo nord #GreatBarrierReef sono più calde in ottobre/novembre rispetto a qualsiasi inizio estate mai registrato. Se continua così, il NOAA prevede un altro evento di sbiancamento di massa dei coralli, già a gennaio.

Hughes ha inoltre evidenziato che – le temperature superficiali del mare nelle zone settentrionali e centrali della Grande Barriera Corallina sono aumentate di 2 gradi centigradi rispetto alla media 2002-2011 -.

Nella primavera 2022 si era verificato un terribile sbiancamento ai danni della Grande Barriera Corallina in seguito a temperature oceaniche record raggiunte a dicembre dell’anno precedente. Era il il sesto evento di sbiancamento di massa mai registrato. Ma secondo i dati Noaa, attualmente nella parte settentrionale c’è ancora più calore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Stando così le cose, entro la fine di gennaio potrebbe verificarsi un altro sbiancamento significativo, e nelle settimane successive, potrebbero morire numerosi coralli.

Per quanto riguarda l’estate prossima, è ancora presto per dire cosa accadrà con precisione, ma il rischio è elevato perché l’aumento delle temperature oceaniche è in costante e rapido aumento.

FONTI: Noaa

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