Fanghi tossici sversati nelle campagne: sostanze inquinanti centinaia di volte superiori ai parametri di legge

Dopo le indagini sugli sversamenti illeciti di fanghi tossici in Lombardia, i dati sull'incidenza dei tumori assumono nuovo significato

Dopo le indagini sugli sversamenti illeciti di fanghi tossici nelle campagne lombarde, che hanno portato a diversi arresti , i dati sull’incidenza dei tumori raccolti negli scorsi anni vengono letti sotto una luce diversa. 

Continuano ad emergere dati inquietanti che riguardano l’inquinamento ambientale nel territorio di Brescia. Dopo le intercettazioni shock in cui gli indagati si mostravano perfettamente consapevoli dei danni che stavano infliggendo all’ambiente e alle persone e quasi divertiti dalla loro stessa inciviltà, le indagini hanno scoperchiato un ‘vaso di Pandora’ e messo in luce come gli sversamenti nell’area durassero ormai da anni.

“Dalle tabelle emergono dati impressionanti” scrive il gip nella sua ordinanza che ha portato al sequestro degli impianti. “Nei campioni dei gessi in uscita dall’azienda e in spargimento le sostanze inquinanti (fluoruri, solfati, cloruri, nichel, rame, selenio, arsenico, idrocarburi, zinco, fenolo, metilfenolo e altri) erano decine, se non addirittura centinaia di volte superiori ai parametri di legge”.

Ecco quindi che i report sulla mortalità nell’area, promossi dall’ATS Brescia e dalla Regione Lombardia, devono essere letti alla luce della scoperta di questo massiccio inquinamento ambientale di cui la popolazione era all’oscuro.

(Leggi: “Chissà il bambino che mangia questo mais”: le intercettazioni scioccanti sui fanghi tossici illegali nei campi di Brescia)

Già nel 2016, l’Osservatorio epidemiologico dell’ATS di Brescia aveva condotto uno studio sulle cause di morte degli abitanti dell’area. Era emerso, sorprendentemente, un eccesso di mortalità nei maschi per tumori maligni di laringe, trachea, bronchi e polmoni (+55%).

Nel report del 2018 si legge invece: Più del 60% dei decessi del 2018 è stato causato da tumori e da malattie del sistema cardiocircolatorio, sia nei maschi sia nelle femmine. […] La patologia tumorale nell’ATS di Brescia con 3.359 decessi ha rappresentato il 31,0% di tutte le morti ed è stata la prima causa di morte tra i maschi (36,2%) e la seconda nelle femmine (26,3%). Considerando gli anni di vita persi l’impatto dei tumori è ancora più rilevante: i tumori da soli ne hanno causato la perdita del 44,9% (14.295 anni), posizionandosi come prima causa in entrambi i sessi. In particolare nei maschi per i tumori sono stati persi 8.292 anni (37,7% del totale dei maschi) e nelle donne 6.002, più della metà di tutti gli anni di vita persi nelle femmine.

I tumori maligni delle vie respiratorie sono la singola causa che ha provocato più perdita di anni di vita (1.928 nei maschi e 915 nelle femmine). […] Seguono i tumori del pancreas e il tumore del colon-retto; il tumore del fegato è particolarmente “pesante” per i maschi che sono colpiti sia in maggior numero e più precocemente rispetto alle donne.

Cause di mortalità nel territorio di Brescia per l’anno 2018 (Credit: Regione Lombardia)

Gli indagati sfruttavano i campi coltivati nelle aree attorno a Brescia e Cremona per sversare fanghi altamente inquinanti e tossici per l’uomo e l’ambiente, contenenti altissime concentrazioni di metalli pesanti e altre sostanze nocive (fluoruri, solfati, cloruri, nichel, rame, selenio, arsenico, idrocarburi, zinco, fenolo, metilfenolo). Non solo risparmiavano denaro non smaltendo i fanghi tossici in modo corretto, ma riusciva addirittura a trarne vantaggi economici spacciandoli per fertilizzanti e vendendoli a ignari agricoltori.

Fonte: Report della Regione Lombardia

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