Quando 40 anni fa Franco Battiato annullò un concerto in Sardegna per salvare un bosco secolare

Un concerto non vale la vita di un bosco secolare: 40 anni fa Franco Battiato annullò un concerto a Villasimius, in Sardegna quando seppe che per organizzare lo spettacolo sarebbero stati abbattuti degli alberi in un bosco secolare. In un’intervista rilasciata a ‘Il Fatto Quotidiano’, Filippo Destrieri, storico tastierista di Battiato, racconta questo episodio che in questa estate di Jova Beach Party fa ancora più pensare

Estate di Jova Beach Party, le polemiche non si fermano, ma c’è chi non ha messo i propri concerti davanti all’ambiente: in un’intervista rilasciata a ‘Il Fatto Quotidiano’, Filippo Destrieri, storico tastierista di Franco Battiato, racconta quando 40 anni fa il cantante annullò un concerto a Villasimius, in Sardegna quando seppe che per organizzare lo spettacolo sarebbero stati abbattuti degli alberi in un bosco secolare (pagando la penale di tasca sua). Allora si può fare!

A Villasimius, in Sardegna, successe poi un fatto eccezionale – racconta Destrieri a ‘Il Fatto Quotidiano’– Era l’ultima data di un minitour sardo, e mentre stavo arrivando sul posto con la band incrocio la macchina di Battiato: stava andando via e ci faceva segno di seguirlo. Più tardi, arrivati in aeroporto, ci spiegò che aveva annullato il concerto: l’organizzazione stava tirando giù un bosco secolare per far spazio alla gente. Aveva fermato le ruspe e, accollandosi la penale, rinunciato a quella data

È successo 40 anni fa, quando tra l’altro la coscienza ambientale forse era meno formata tra la gente, e immaginiamo che qualcuno che aveva comprato già i biglietti, pur rimborsati, non abbia gradito la decisione. Ma a quanto pare al compianto artista questo (e i soldi da lui pagati di penale) non importava: un concerto non vale la vita di un bosco secolare.

Non siamo qui per fare confronti tra le persone, delle quali tra l’altro una ci ha lasciati, ma ribadiamo come non sia necessario danneggiare l’ambiente per ascoltare la musica e in generale per divertirsi. Purtroppo, anche se Jovanotti non ci sta alle accuse di greenwashing e distruzione di ecosistemi, ci sono dei dati oggettivi messi in evidenza da esperti; le spiagge (e i boschi secolari) non sono il luogo per organizzare eventi come i concerti.

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Jovanotti ha chiamato ‘econazisti’ chi ha contestato il Jova Beach Party portando serie e scientifiche argomentazioni. E no, stavolta non ci stiamo noi: c’è modo e modo di divertirsi, e per noi non è divertente vedere ecosistemi distrutti da un colpo di ruspa.

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