Oggi migliaia di volontari “puliranno il mondo”, raccogliendo dalle nostre strade i rifiuti abbandonati. Grazie!

Al via oggi la 29esima edizione di Puliamo il mondo: volontari in azione per ripulire strade e parchi dai rifiuti abbandonati.

Al via oggi la 29esima edizione di Puliamo il mondo con migliaia di giovani e volontari in azione nel weekend per ripulire strade, piazze, parchi, spiagge e sponde dei fiumi dai rifiuti abbandonati

Prende il via oggi, nel giorno del Global Climate Strike, il weekend di Puliamo il mondo, la campagna di volontariato ambientale organizzata in Italia da 29 anni da Legambiente e in programma quest’anno il 24, 25 e 26 settembre con l’obiettivo di ripulire strade, piazze, parchi, spiagge e sponde dei fiumi dai rifiuti abbandonati.

Una tre giorni che mobiliterà come sempre migliaia di volontari, giovani e studenti, ma anche amministrazioni comunali, realtà aziendali e 39 associazioni che si occupano di ambiente, salute, migranti, comunità straniere, richiedenti asilo politico, detenuti, disabilità, salute mentale, discriminazione basata sull’orientamento sessuale e in prima linea su integrazione e giustizia sociale. 

Tanti anche quest’anno gli appuntamenti di pulizia in programma e che avranno come luoghi simbolo: il corso del fiume Fratta Gorzone a Cologna Veneta, in provincia di Verona, per accendere i riflettori sul problema del river litter e sull’inquinamento da PFAS, la spiaggia di Coccia di Morto a Fiumicino per parlare anche dell’emergenza marine litter e del problema dell’inquinamento da plastica in mare, e poi Paestum dove, grazie al progetto INVOLVE (INtegration of migrants as VOLunteers for the safeguard of Vulnerable Environments), ha preso il via un percorso di inclusione  e solidarietà che unisce l’attenzione per l’ambiente, l’agricoltura sostenibile e l’accoglienza. 

Il motore che muove Puliamo il mondo – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è quello dell’impegno collettivo che non conosce barriere, pregiudizi, colore delle pelle, o quant’altro e che vede proprio nei giovani la sua grande forza. Da 29 anni siamo in prima linea con una campagna che neanche la pandemia è riuscita a fermare e che dimostra tutta la sua attualità e forza, perché l’impegno e l’amore per l’ambiente e il pianeta sono intramontabili. Servono però anche azioni e politiche ambientali più concrete […] Un messaggio che porteremo anche in questa 29edizione di Puliamo Il mondo, una campagna che ci permette di sensibilizzare i cittadini su uno dei problemi più annosi, quello dei rifiuti, che non risparmia neanche i parchi urbani come dimostrano i dati della nostra nuova indagine park litter.

Cos’è il park litter

Sono i rifiuti abbandonati nelle aree verdi urbane. Secondo di dati forniti da Legambiente, si contano 32.937 rifiuti raccolti e catalogati nei 53 transetti eseguiti in 48 parchi urbani di 27 città (Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catanzaro, Chieti, Cinisello Balsamo, Genova, Gorizia, Latisana, Milano, Napoli, Perugia, Pescara, Piazza Armerina, Pineto, Pisa, Pordenone, Roma, Roseto degli Abruzzi, Rovigo, Ruoti, San Colombano al Lambro, Terralba, Torino, Trieste, Udine), circa 6 rifiuti ogni metro quadrato monitorato.

I primi a essere gettati, nemmeno a dirlo, sono i mozziconi di sigarette che rappresentano il 27% dei rifiuti raccolti, seguiti da:

  • frammenti di carta, pari al 23% del totale
  • pezzi non identificabili di plastica (6,6%)
  • materiale da costruzione (tegole, mattoni…)
  • 6,3%, bottiglie di vetro
  • pezzi di bottiglie (4%)
  • tappi di bottiglia o di barattoli/linguette di lattine (4%)

La maggior parte dei rifiuti rinvenuti è riconducibile a due categorie specifiche che sono quella dei prodotti “usa e getta” (piatti, posate e bicchieri di plastica ma anche cannucce, contenitori per cibo e fazzoletti) e quelle degli “imballaggi.

E i cestini per la raccolta dei rifiuti? Sono presenti in 46 dei 53 transetti monitorati. Solo nel 30% dei casi sono predisposti per la differenziazione dei rifiuti secondo materiali. Poiché una delle maggiori cause della dispersione dei rifiuti nell’ambiente è il vento, nel monitoraggio viene specificato che solo in 18 transetti su 53 (39%) è presente il coperchio utile a prevenire la dispersione di materiale.

Nel questionario Park Litter, inoltre, la presenza di tombini e canali di scolo è stata rilevata in 37 dei 53 transetti monitorati (70%). Questo parametro è stato rilevato in quanto studi a livello mondiale hanno stabilito che uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino sono proprio i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana e la principale fonte dei rifiuti è la cattiva gestione di quelli di origine urbana.  Nel 47% dei transetti (25 su 53) sono state notate zone di accumulo, per lo più sotto o nelle vicinanze di panchine. Fontanelle o distributori di acqua potabile sono presenti nel 58,5% dei transetti monitorati (31 su 53).

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Fonte: Puliamo il mondo 2021

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