Biologico: scattato l’obbligo del logo UE sui prodotti bio

Al via ufficialmente il logo UE sui prodotti biologici. Da ieri, 1° luglio 2012 marchio comunitario obbligatorio su tutte le etichette dei prodotti alimentari bio provenienti dalla Comunità Europea. Un modo per riconoscere e distinguere finalmente ciò che viene prodotto nel nostro Paese, o nel resto d'Europa, dalla merce – spesso contraffatta o poco sicura – proveniente da Paesi extracomunitari.

Al via ufficialmente il logo UE sui prodotti biologici. Da ieri, 1° luglio 2012 marchio comunitario obbligatorio su tutte le etichette dei prodotti alimentari bio provenienti dalla Comunità Europea. Un modo per riconoscere e distinguere finalmente ciò che viene prodotto nel nostro Paese, o nel resto d’Europa, dalla merce – spesso contraffatta o poco sicura – proveniente da Paesi extracomunitari.

L’obiettivo del nuovo logo – la foglia verde scelta negli anni scorsi dagli stessi cittadini – è identificare l’origine del prodotto che si sta acquistando: gli alimenti che riporteranno il marchio comunitario saranno costituiti per almeno il 95% da ingredienti agricoli provenienti da agricoltura biologica e avranno passato tutti i controlli necessari.

Soddisfatta la Coldiretti che invita “gli italiani che acquistano biologico a verificare d’ora in poi sulle confezioni la presenza del logo biologico dell’Ue, rappresentato dalla foglia europea con dodici stelle bianche su fondo verde brillante con al centro una cometa. Nel campo visivo del logo devono figurare anche il numero di codice dell’organismo di controllo e il luogo di produzione delle materie prime agricole. Il logo comunitario resta però facoltativo – ha aggiunto la Coldiretti- per i prodotti biologici non confezionati e per quelli importati mentre continueranno ad essere ammessi, insieme al marchio UE, altri loghi nazionali, regionali o privati”.

Una novità – quella del marchio Ue – diventata ormai indispensabile con l’incremento progressivo degli acquisti bio in tutta l’Ue, e in particolar modo in Italia:

Con un aumento annuale degli acquisti del 9 per cento nel primo bimestre del 2012 il fatturato dei prodotti biologici in Italia negli ultimi dieci anni è triplicato passandoha commentato la Coldirettida meno di un miliardo di euro del 2000 agli oltre tre miliardi di euro attuali ed è quindi importante garantire la trasparenza dell’informazione anche alla luce di un aumento delle importazioni da paesi extracomunitari ottenute con standard diversi da quelli comunitari“.

Ma il marchio UE è anche un modo per tutelare i produttori bio, che ogni giorno si impegnano per garantire prodotti di qualità, nel rispetto delle regole:

L’Italia può contare sul maggior numero europeo di imprese biologiche. Al primo gennaio del 2011 in Italia gli operatori del settore biologico sono 47663 mentre la superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta – ha aggiunto la Coldiretti – pari a 1113742 ettari, con un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,6 per cento”.

Ma il marchio biologico europeo non basta: adesso è necessario proseguire il percorso intrapreso, introducendo anche il bollino italiano per evitare frodi e sofisticazioni:

Per questo di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti falsamente biologici è necessario – ha detto la Coldiretti – introdurre al più presto un marchio per il biologico italiano che possa rendere facilmente riconoscibile la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato. In attesa che questo avvenga il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita“.

Verdiana Amorosi

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