Ti mostro la “grande Muraglia fotovoltaica” cinese (si trova nel bel mezzo di questo deserto)

Una Grande Muraglia fotovoltaica nel deserto di Kubuqi, in Cina, produce energia pulita e contribuisce al controllo della desertificazione, favorendo la crescita di colture sotto i pannelli solari.

Una enorme centrale fotovoltaica si trova nel bel mezzo del deserto di Kubuqi, nei pressi della città di Ordos, nella regione cinese della Mongolia Interna.

È un progetto realizzato dalla Cina per contrastare le emissioni di carbonio e produrre energia pulita. Si tratta di un potenziale tutto da scoprire, che prevede lo sfruttamento di territori inospitali come quelli desertici, altrimenti inutilizzati. Ne avevamo già parlato in occasione del progetto di agrivoltaico nel deserto del Negev, che sfrutta pannelli su rotaia.

Quella cinese è una centrale fotovoltaica enorme, in grado di contribuire in maniera significativa alla produzione energetica del Paese. La centrale è composta da sconfinate file di pannelli solari blu, con una capacità installata totale di circa un milione di kilowatt, una quantità che contribuisce in maniera rilevante all’approvvigionamento energetico della Mongolia Interna.

La centrale non solo consente di produrre energia pulita, ma è anche un importante strumento per il controllo della desertificazione. Infatti, i moduli solari favoriscono l’arretramento del deserto, e all’ombra di questi stanno crescendo colture con le quali si nutrono le vacche di una fattoria che produce latte e sorge proprio lì nelle vicinanze.

Inoltre, il letame prodotto nella fattoria lattiero-casearia viene accuratamente trattato per trasformarlo in un fertilizzante ricco di nutrienti, utilizzato per far crescere l’erba che nutre il bestiame. Questo processo non solo massimizza l’uso delle risorse naturali, ma riduce anche la necessità di fertilizzanti chimici e inquinanti, contribuendo a un ciclo agricolo più sostenibile.

L’adattabilità delle fonti rinnovabili anche ad ambienti ostili conferma ancora una volta il loro potenziale nella lotta alla crisi energetica mondiale e, soprattutto, il loro contributo positivo alla transizione verso l’energia verde.

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