Quanto risparmi davvero sulla bolletta del gas abbassando il riscaldamento? La formula matematica per calcolarlo

Sappiamo che abbassare la temperatura dei termosifoni porta a un risparmio in bolletta, ma a quanto ammonta questo risparmio? Il portale tedesco Öko-Test fornisce una formula semplice per calcolarlo

È sempre una buona abitudine essere parsimoniosi nei propri consumi energetici ed evitare di sprecare risorse preziose – ma quest’inverno è ancor più necessario farlo, visti gli aumenti dei prezzi dell’energia e le difficoltà connesse all’approvvigionamento del gas conseguenti al conflitto bellico in Ucraina.

Il nostro Governo ha disposto limitazioni all’uso dei termosifoni sia per le utenze domestiche che per gli uffici pubblici e privati, con un tetto massimo alla temperatura che può essere raggiunta dall’impianto di riscaldamento fissato per 19°C e una divisione dell’Italia in sei “zone climatiche” per un’accensione diversificata dei termosifoni.

Aldilà delle disposizioni governative, si sente spesso dire che abbassare anche solo di un grado la temperatura dei termosifoni in casa porta ad un risparmio in bolletta sensibile. Ma come possiamo quantificare questo risparmio? Il portale tedesco ÖkoTest ha messo a punto una vera e propria “formula” con la quale possiamo definire meglio i contorni del nostro risparmio in bolletta.

Iniziamo con il dire che, diversamente da quanto si legge in rete, non esiste una percentuale di risparmio uguale per tutti, poiché il nostro potenziale risparmio dipende non solo dall’abbassamento della temperatura, ma anche da altri fattori – come le dimensioni degli ambienti nell’appartamento, la temperatura esterna e la temperatura interna prima dell’accensione dei caloriferi.

In inverno, è ovvio che la temperatura esterna sia di parecchi gradi inferiore a quella all’interno dell’appartamento; inoltre, sappiamo dalla termodinamica che il nostro ambiente caldo, se non correttamente isolato, tenderà a disperdere il calore nell’ambiente freddo esterno attraverso le pareti.

Fatte queste due premesse, ne concludiamo che più alta sarà la differenza di temperatura fra dentro e fuori, maggiore sarà il nostro dispendio di energia.  O meglio: se vogliamo creare, all’interno dell’appartamento, una temperatura molto più alta di quella che c’è fuori, consumeremo molta energia.

Supponiamo di voler portare a 19°C la temperatura dell’appartamento. Se fuori ci sono 2°C, il dispendio energetico sarà di gran lunga maggiore rispetto a se ci fossero 11°C – poiché il nostro impianto dovrà alzare di molto la temperatura e lavorare di più.

Come abbiamo detto, anche la temperatura interna prima dell’accensione dei termosifoni gioca un ruolo importante nel nostro consumo energetico, poiché è questa che deve essere modificata e adattata alle nostre esigenze.

Facciamo un esempio concreto per capire meglio. Supponiamo che la temperatura interna dell’appartamento prima dell’accensione dei termosifoni sia di 21°C, mentre la temperatura esterna è di 5°C.

Ecco la formula che ci mostra il potenziale risparmio se impostiamo il termostato dei termosifoni con un grado in meno:

abbassamento temperatura termostato : (temperatura interna – temperatura esterna)

1°C :(21°C–5°C)   →   1°C:16°C   →   6,2% di risparmio energetico

Possiamo sostituire a 1°C il numero di gradi che siamo disposti a risparmiare per ottenere altrettante stime di risparmio energetico:

  • se abbassiamo il termostato di 0,5°C otterremo un risparmio del 5,16%
  • se abbassiamo il termostato di 1,5°C otterremo un risparmio del 9,37%
  • se abbassiamo il termostato di 2°C otterremo un risparmio del 12,5%.
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Fonte: Öko-Test

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