Dal 1° maggio limite alle temperature raggiungibili da condizionatori e termosifoni, ma chi controlla?

A partire dal prossimo 1 maggio scattano limiti alle temperature dei condizionatori negli uffici pubblici, con multe salate per i trasgressori. Resta l'incognita sui controlli

Appena approvato alla Camera dei Deputati e ora allo studio dei senatori, il nuovo Decreto energia contiene misure volte a ridurre gli sprechi energetici negli uffici e nell’amministrazione pubblica. Un provvedimento importante, che fa già discutere, è quello che andrà a regime a partire dal prossimo 1 maggio e che riguarda gli impianti di condizionamento dell’aria.

È la cosiddetta “operazione termostato”: secondo le nuove disposizioni governative, la temperatura media all’interno degli edifici pubblici e degli uffici non dovrà scendere al di sotto dei 27°C in estate e non dovrà salire al di sopra dei 19°C nei mesi invernali. È prevista tuttavia, in entrambi i casi, una tolleranza di 2°C in più o in meno rispetto ai limiti imposti per legge.

Tale provvedimento, almeno per ora, non riguarderebbe strutture ospedaliere e RSA e neanche gli uffici privati. Anche se limitata al solo settore pubblico, l’operazione termostato potrebbe portare un risparmio compreso fra i due e i quattro miliardi di metri cubi di gas (7-8% dei consumi) nel periodo in cui sarà in vigore – ovvero fra il 1 maggio 2022 e il 31 marzo 2023.

Sono previste multe salate per i trasgressori, che vanno da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 3.000 euro. Ma chi si occuperà di effettuare i controlli all’interno delle strutture e degli uffici? Al momento dell’approvazione del decreto, il governo non ha aveva ancora comunicato le modalità di controllo della temperatura e di applicazione delle eventuali sanzioni. Attenderemo ragguagli in merito nelle prossime settimane.

Ad ogni modo, l’Italia non è l’unico Paese dell’euro-zona che costretto a fare i conti con aumenti indiscriminati dei prezzi dei carburanti provocati dalla crisi in Ucraina, sceglie la linea del rigore. Anche il governo tedesco, in queste settimane, sta invitando i suoi cittadini a risparmiare sul carburante per le auto, preferendo il trasporto pubblico o la bicicletta, annunciando l’avvio di una campagna politica sul risparmio energetico.

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