L’Italia dimentica gli accordi presi alla COP26 e decide di finanziare ancora i combustibili fossili

Si continuerà a investire in carbone, petrolio e gas fossile: il Governo ha così deciso, almeno fino al 2028 e in barba all’impegno sottoscritto alla Cop26 di Glasgow di fermare i finanziamenti pubblici per i combustibili fossili

Praticamente all’indomani della pubblicazione della sintesi finale del suo sesto rapporto sulla crisi climatica del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (che praticamente esorta le istituzioni a prendere provvedimenti al più presto per superare l’era dei combustibili fossili e frenare il riscaldamento globale), il nostro Governo capitanato da Giorgia Meloni fa dietro front rispetto agli impegni durante la 26esima Conferenza delle parti sul clima (Cop26) di Glasgow del novembre 2021.

Come? Prolungando di fatto, attraverso la sua agenzia di credito all’esportazione SACE, il finanziamento di progetti esteri legati all’estrazione e al trasporto di combustibili fossili almeno fino al 2028.

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Lo stesso Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, afferma la necessità di cessare ogni licenza o finanziamento di nuovi impianti petroliferi e di gas – spiegano da ReCommon. Esattamente il contrario di quanto sta facendo SACE.

In buona sostanza, i progetti per l’esplorazione e la produzione di gas potranno essere finanziati fino a gennaio 2026, e le deroghe presenti potrebbero posticipare la data ancora più avanti. Per i progetti di trasporto e stoccaggio di gas invece la data ultima non c’è proprio, deve essere “ancora definita”.

Alla Cop26, furono 34 i Paesi e cinque le istituzioni finanziarie pubbliche che avevano firmato la cosiddetta “Dichiarazione di Glasgow”, con cui si impegnavano a terminare gli investimenti pubblici internazionali nei combustibili fossili entro la fine del 2023. L’Italia decise di aderirvi all’ultimo momento, ma la Dichiarazione restava non vincolante e su base volontaria, di conseguenza non tutti i Paesi l’hanno recepita allo stesso modo e con uguale impegno.

E si vede.

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Fonte: ReCommon

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