E-cat: sulla fusione fredda continua l’altalena tra Rossi e l’Università di Bologna

Continua la saga tra Rossi e l'Università di Bologna, che ha messo a disposizione i propri laboratori per l'E-Cat. Ma spunta di nuovo la National Instruments

E-Cat e Università di Bologna. Si infittisce la vicenda tra Andrea Rossi e l’Alma Mater riguardo la fusione fredda Quest’ultima, già qualche giorno fa, ha fatto sapere di aver chiuso con l’E-Cat di Rossi, almeno momentaneamente visto che il contratto stipulato tra il Dipartimento di Fisica e la EFA srl nel giugno 2011 “è stato rescisso causa il mancato soddisfacimento delle condizioni al termine contrattuale previsto”.

Stando a quanto si legge in una nota dell’Università, non c’è più alcun rapporto tra il Dipartimento e la EFA srl legato a questo contratto. Legato a questo contratto, abbiamo letto bene. Ciò non significa che in futuro la possibilità di una nuova collaborazione sia del tutto esclusa.

Già da tempo, l’Ateneo bolognese corteggia, si fa per dire, Andrea Rossi, offrendo strumenti e personale per testare il suo progetto rivoluzionario, nonché sconosciuto al mondo scientifico.

E il caos regna sovrano, visto che fino allo scorso novembre l’Università con un comunicato aveva rivelato di “non essere coinvolta negli esperimenti sull’E-Cat condotti dalla società Leonardo Corp. di proprietà di Andrea Rossi“. Pur non negando il proprio interesse per il catalizzatore e soprattutto le sue modalità di funzionamento, basate sì su nichel e idrogeno, ma per il resto ignote.

Da sempre infatti ha dato la propria disponibilità allo svolgimento degli esperimenti, ferma restando la stipula del contratto con la EFA SrL, la società italiana di Andrea Rossi.

E nell’ultimo comunicato diffuso, l’Università di Bologna ha fatto sapere che “il Dipartimento di Fisica si è reso disponibile con la sua esperienza e le sue strumentazioni per svolgere autonome misurazioni sulla produzione di calore da parte dell’apparecchiatura denominata E-cat al fine di fornire una risposta all’intera comunità scientifica e all’opinione pubblica in merito al fenomeno. I risultati delle misure saranno pubblicati”.

Rendere pubblici i risultati e portare avanti i test in maniera autonoma e indipendente? Non è proprio ciò che pensa Rossi, che a differenza dei colleghi della Defkalion, non ha dato il via a test indipendenti sul suo E-Cat. Il suo funzionamento, come continua a ripetere dal blog, sarà reso noto a tempo debito.

Ma intanto, si parla di un nuovo accordo di ricerca in corso di elaborazione con la National Instruments.

Francesca Mancuso

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