Fusione fredda: al via la produzione industriale dell’E-cat

Gli ordini dell'E-Cat sul web sono già andati oltre le 10mila unità. E mentre negli Stati Rossi conferma l'avvio della produzione industriale del catalizzatore, l'ingegnere lavora al nuovo E-Cat in grado di produrre elettricità

Al via la produzione industriale dell’E-Cat negli Stati Uniti. Ad annunciarlo è stato sul solito blog, il Journal of nuclear physics lo stesso Andrea Rossi, che alla domanda postagli da un utente, ha confermato l’avvio della produzione nelle fabbriche americane. Non si sa dove né quando con esattezza, ma in questo momento, da qualche parte, oltreoceano, gli E-Cat sono messi a punto e pronti per essere acquistati.

Lo scorso 9 dicembre, un certo Fyodor ha posto la fatidica domanda all’ingegnere della Brianza: “La produzione è iniziata negli impianti degli Stati Uniti? O è ancora in fase di avvio?” E La risposta, sintetica di Rossi, è stata: “Begun“. È iniziata.

E inizia il tam tam di domande. Un altro utente, subito dopo, chiede dove la produzione è stata avviata e testata sul continente americano, ma Rossi non lo rivela.

Ma c’è anche chi suggerisce a Rossi nuove modalità di diffusione del suo E-Cat ma soprattutto del suo funzionamento. A questo proposito, ricordiamo l’atteggiamento recalcitrante dell’ingegnere, che si trincera dietro al muro del silenzio della segretezza dei brevetti: “Seguo ormai da tempo la sua vicenda ed è inutile che le nasconda che sono impaziente come credo molti altri, di apprendere, per un legittimo spirito di conoscenza e non per sterile curiosità, qualche elemento in più circa il principio di funzionamento dell’E-cat. Spero anche che quanto prima si possa pervenire ad una piena accettazione di tale tecnologia da parte del mondo scientifico e dell’opinione pubblica. Capisco bene le sue ragioni di riservatezza in mancanza (per ora) di un brevetto che operi a livello mondiale e la sua priorità di seguire la produzione e la commercializzazione del dispositivo. Mi permetto tuttavia di chiederle una previsione sia pure di larga massima circa i tempi che saranno necessari (mesi? anni?) per addivenire ai risultati di cui sopra“.

E la proposta dell’utente riguarda anche la possibilità di trovane un accordo con i nuovi clienti per rendere pubblico l’acquisto dell’E-cat: “Le inevitabili seccature potrebbero essere compensate da un idoneo sconto, ma si immagini le ricadute pubblicitarie per la sua azienda e per quella del cliente stesso“. E Rossi sembra gradire, rispondendo che lo faranno al più presto.

Ma intanto le prenotazioni online del catalizzatore vanno a gonfie vele, raggiungendo le 10mila unità. Ricordiamo che si tratta del dispositivo da 1MW, i tempi di consegna sono di circa 3 mesi, e il costo circa 2 mila dollari a kilowatt.

Ma c’è ancora una notizia. Sempre sul Journal, Rossi ha rivelato di star lavorando ad un nuovo E-Cat questa volta in grado di produrre energia elettrica grazie al vapore legato al calore prodotto dal dispositivo. La nuova era dell’energia basata sulla fusione fredda è già iniziata sotto i nostri occhi?

Francesca Mancuso

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