A partire da maggio ci sarà un limite alla temperatura minima dell'aria condizionata, come si apprende dal testo del nuovo DL bollette appena approvato da uno dei rami del Parlamento

@Andriy Popov/123rf
Approvato alla Camera dei Deputati – con 422 favorevoli, 54 contrari e 1 astenuto – il nuovo decreto legge contenente “misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”. Il testo passa ora al Senato per l’approvazione finale.
Il testo prevede lo stanziamento di un fondo pari a 8 miliardi di euro – di cui 5,5 miliardi destinati a contenere gli effetti sulle bollette del caro energia e per sostenere le famiglie in difficoltà. Oltre a questo, per ridurre la dipendenza energetica del Paese dalle fonti fossili (in particolare, da quelle provenienti dalla Russia), si punta a favorire una maggiore diffusione delle energie rinnovabili.
A questo scopo è stata disposta una semplificazione della procedura per l’installazione degli impianti fotovoltaici e termici anche sugli edifici privati: i lavori relativi alla messa in opera di tali impianti, che fino ad ora necessitavano di speciali permessi e autorizzazioni, saranno considerati d’ora in poi “interventi di manutenzione ordinaria”.
Ma la novità più importante riguarda un uso più moderato dei condizionatori per l’aria, troppo spesso tenuti a temperature esageratamente basse durante i mesi estivi: stando al nuovo DL, a partire dal 1 maggio 2022 e fino al 31 marzo 2023, la temperatura media degli edifici pubblici e degli uffici non dovrà scendere al di sotto dei 27°C – questo per impedire un eccessivo spreco di corrente elettrica.
Una misura analoga (ma opposta) riguarda l’uso dei termosifoni durante i mesi invernali, la cui temperatura non potrà superare i 19°C nello stesso periodo di tempo. È prevista tuttavia, in entrambi i casi, una tolleranza di 2°C in più o in meno rispetto ai limiti imposti per legge.
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Fonti: Camera di Deputati / ANSA
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