Le emissioni di gas serra della Cina superano quelle di tutti gli altri paesi sviluppati messi insieme

Le emissioni di gas serra della Cina superano quelle di tutti gli altri paesi sviluppati del mondo messi insieme

Le emissioni di gas serra della Cina superano quelle di tutti gli altri paesi sviluppati del mondo messi insieme. L’attuale sviluppo delle centrali elettriche alimentate a carbone è una delle ragioni principali di questo smisurato inquinamento dell’aria.

Paesi di tutto il mondo si stanno impegnando a ridurre le proprie emissioni di gas serra nell’atmosfera, e un recente studio dimostra che i risultati sono già visibili. La Cina, il paese che produce più emissioni di tutti, ha visto i propri valori nazionali superare quelli di tutte le nazioni sviluppate messe insieme – raggiungendo la cifra stratosferica di 14 giga-tonnellate di diossido di carbonio. Si tratta del 27% delle emissioni globali. Gli Stati Uniti seguono la Cina come secondo paese per emissioni di gas serra nell’atmosfera (11% del totale); al terzo posto troviamo l’India con il 6,6% delle emissioni.

emissioni gas serra

Credits: Rhodium Group

Le nuove dinamiche geografiche alla base dell’inquinamento atmosferico – con la Cina che supera l’intero mondo sviluppato con le proprie emissioni – impongono un’azione rapida e coordinata da parte di tutte le nazioni. L’aumento vertiginoso delle emissioni di gas serra negli ultimi decenni allontana sempre più il traguardo della ‘neutralità climatica’ (ovvero zero emissioni di CO2) fissato dagli Accordi di Parigi sul clima per il 2050.

Emissioni gas serra

Credits: Rhodium Group

Le emissioni di CO2 pro capite in Cina sono aumentate per effetto di più alti standard di vita, dell’uso di energia proveniente da fonti fossili e della produzione di merce che viene poi esportata in tutto il mondo. Il ‘modello Cina’ purtroppo potrebbe replicarsi anche in altri paesi in vis di sviluppo che stanno seguendo la stessa parabola economica.

(Leggi: Francia colpevole di “inazione climatica”, riconosciuta per la prima volta in tribunale la responsabilità di uno Stato)

Durante il summit sul clima dello scorso aprile, la Cina ha ribadito il proprio impegno a raggiungere il picco delle emissioni nocive entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2060 – dieci anni dopo rispetto alle altre potenze mondiali. Il paese si impegna inoltre a raggiungere il picco nell’utilizzo del carbone entro il 2025, prima di iniziare a diminuirne l’uso. Purtroppo però Pechino continua a finanziare progetti che prevedono l’uso di combustibili fossili e a costruire centrali elettriche a carbone, restando il più grande consumatore di energie non rinnovabili.

Inoltre, la crescita delle emissioni della Cina non si è arrestata nemmeno con in Coronavirus: una stima delle emissioni di gas serra per l’anno 2020 mostra infatti che, mentre tutte le maggiori potenze economiche del mondo hanno visto il loro inquinamento diminuire significativamente a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, le emissioni cinesi di CO2 sono aumentate dell’1,7% a causa della crescita industriale nazionale.

Fonte: Carbon Brief / Rhodium Group

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