Quinto Conto Energia: dal GSE il catalogo per gli impianti fotovoltaici integrati

Mentre si attende l'esito dell'incontro Stato-Regioni, il Gse pubblica il catalogo esemplificativo degli impianti fotovoltaici. E Saglia torna a parlare dell'elettrodotto Sorgente-Rizziconi

Quinto conto energia. Mentre si attende l’esito della riunione delle Regioni sul nuovo sistema di incentivi per il fotovoltaico, il Gestore dei servizi energetici ha reso noto un catalogo esemplificativo degli impianti fotovoltaici per i quali sono state riconosciute le tariffe incentivanti del Titolo III. Secondo il Gse si tratta comunque di una lista di partenza che andrà aggiornata in futuro inserendo le nuove strutture che potranno accedere alle tariffe riservate agli impianti integrati innovativi secondo quanto previsto dal Quarto conto energia.

La guida segnala due macro-aree, quella relativa ai moduli non convenzionali, e tra essi ai moduli fotovoltaici flessibili, moduli fotovoltaici rigidi, nastri in film sottile su supporto rigido, tegole fotovoltaiche e moduli trasparenti e quella delle componenti speciali. Spiega il Gse che ciascuna scheda riporta le immagini, l’ubicazione e la potenza degli impianti insieme ai criteri da utilizzare in fase di progettazione e installazione.

Ma che ne sarà del futuro? In occasione degli Stati generali sulle rinnovabili, diverse sono state le proposte avanzate, ma è ancora silenzio da parte della Conferenza Stato-Regioni riunitasi ieri.

Intanto, il deputato del Pdl Stefano Saglia, in occasione del convegno “La strategia energetica italiana presso l’auditorium Gse” ha sollevato un’altra questione, che riguarda l’interconnessione elettrica e il miglioramento dell’efficienza elettrica della rete del Meridione. “I decreti sulle fonti rinnovabili hanno introdotto incentivi maggiormente sostenibili per idroelettrico e biomasse rispetto a eolico e fotovoltaico. È stata fatta una scelta tecnologica. Non è un giudizio, ma una constatazione, un dato di fatto” spiega Saglia, ma, cosa altrettanto importante è “dare stabilità al mercato e pensare alla rete e all’interconnessione. L’Italia è un paese che puo’ esportare energia e quindi ha bisogno di interconnessione elettrica. Inoltre è necessario migliorare l’efficienza della rete soprattutto nel Mezzogiorno dove l’intensità delle fonti rinnovabili è nettamente superiore“.

Saglia conclude: “Quanti soldi ci costa la Sicilia senza l’interconnessione? Un sacco di soldi, di più ancora degli incentivi. Per questo l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi è più importante del ponte sullo stretto“. L’elettrodotto Sorgente-Rizziconi che fa capo alla Terna, secondo la stessa società “consentirà la razionalizzazione della rete elettrica nelle province di Messina e Reggio Calabria con l’abbattimento di 170 km di linee elettriche obsolete riducendo in modo significativo l’impatto ambientale nelle aree attraversate dall’elettrodotto e liberando cosi 264 ettari di territorio”.

Francesca Mancuso

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