Quinto Conto Energia: mistero sulla bozza, c’entra Enel?

Si infittisce il giallo sulla bozza del Quinto Conto Energia. Ma le associazioni sono già sul piede di guerra per il contenuto che prevede tagli agli incentivi per il fotovoltaico

Quinto Conto Energia. La bozza venuta alla luce lo scorso weekend con tanto di intestazione del Ministero dello Sviluppo Economico non ha ancora una provenienza certa. Potrebbe trattarsi di fonti interne ad Enel, anche se la società si sarebbe detta estranea alla questione. Ma in attesa che si faccia chiarezza sulla vicenda, le associazioni di categoria hanno chiesto all‘MSE e al Governo di andare a fondo.

Secondo il testo circolato dallo scorso venerdì, vi sarebbero a disposizione solo 500 milioni di euro all’anno per gli incentivi al fotovoltaico fino al 2014. E quando il 30 giugno di quest’anno, il Quarto Conto Energia concluderà la sua azione dopo aver raggiunto il tetto massimo dei 6 miliardi di euro messi a disposizione, molto prima rispetto al 2016, bisognerà capire cosa accadrà per il settore degli incentivi al fotovoltaico.

Intanto serpeggia il caos tra le associazioni di categoria. ANIE/GIFI hanno già chiesto ai Ministeri competenti di fare chiarezza sulla vicenda, non soltanto in merito alla veridicità dei documenti che circolano in questi giorni ma soprattutto sul futuro del fotovoltaico italiano. “ In tutta onestà – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – stento a credere che i Ministeri competenti vogliano infondere panico nel mercato fotovoltaico facendo circolare bozze, diverse tra loro nei contenuti e nella forma, piuttosto che operare con responsabilità nei confronti di un comparto industriale, quello del fotovoltaico, che ad oggi ha contribuito concretamente allo sviluppo nel nostro Paese del mercato energetico, componente fondamentale di ogni sistema economico. Un intervento legislativo come quello prospettato dalle bozze in circolazione vanificherebbe tutti gli investimenti realizzati fino ad ora“.

È chiaro che le nuove condizioni che emergono dalla nuova bozza del Quinto Conto Energia sono già invise agli operatori del fotovoltaico, vista anche l’esiguità dei fondi messi a disposizione: “I contenuti dei documenti in questione profilano un sistema incentivante insostenibile per l’industria fotovoltaica italiana. Registro per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza, limite di 100 mln€ di spesa a semestre per nuovi impianti, dimezzamento delle tariffe dal 1 luglio 2012 anche per gli impianti più piccoli e su edificio“, questi i principali aspetti negativi emersi dalla lettura delle bozze in circolazione secondo ANIE/GIFI. Perciò, queste ultime hanno chiesto una smentita ufficiale ai Ministeri competenti sulle bozze in circolazione e si propongono per un’eventuale collaborazione per la definizione di un Quinto Conto Energia.

Anche Legambiente, tramite il responsabile energia Edoardo Zanchini ha espresso la propria perplessità riguardo al contenuto della bozza, che dovrebbe regolare all’indomani della scadenza del regime già in vigore in nuovi incentivi al fotovoltaico: “Dopo l’annuncio del rinvio dei decreti sulle fonti rinnovabili termiche ed elettriche fatto dal ministro Corrado Clini, si prospetta ora un intervento di drastico taglio agli incentivi per il solare. Il governo chiarisca che cosa pensa del futuro delle fonti rinnovabili. Il rischio è che si blocchino interventi e investimenti in uno dei pochi settori che sta dando buone notizie in un periodo di crisi, con posti di lavoro e risultati significativi in termini di produzione di energia pulita e riduzione di importazioni e spesa energetica“.

E sul presunto giallo si è espresso il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha chiesto ai Ministeri competenti di fare chiarezza: “Sulla bozza del quinto Conto energia che sta circolando in queste ore il Ministero dello Sviluppo economico deve fare al più presto chiarezza, perché risulta che l’autore del file del documento, che è una carta intestata del Ministero, sia un’analista dell’Enel. La bozza sta provocando una sensibile e fondata agitazione tra gli operatori, perché si configurerebbe l’ennesimo attacco al settore del fotovoltaico. Il solo sospetto che vi possa essere una influenza esterna nella stesura del documento non può che accrescere lo stato di tensione nel settore.

Non si preannunciano di certo tempi sereni sugli incentivi al fotovoltaico. Qualora il contenuto della bozza rispecchiasse ciò che accadrà nei prossimi mesi, si tratterebbe di un passo indietro con una riduzione degli investimenti non da poco.

Francesca Mancuso

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