Crisi dei container nei porti cinesi, ingorgo di navi e ritardi di consegna delle merci

Il blocco delle partenze dai porti meridionali della Cina sta peggiorando sempre più. Si tratta del più grave blocco navale dal 2019.

Il blocco delle partenze dai porti meridionali della Cina sta peggiorando sempre più, mentre le autorità adottano misure di contenimento al Covid-19. Si tratta del più grave blocco navale dal 2019.

La disponibilità di containers nei porti del sud della Cina continua a diminuire mentre i trasportatori sono costretti a rifiutare le consegne o a pagare cifre sempre più alte per le attrezzature, a causa di un’ondata di Covid scoppiata nella provincia di Guangdong: più di 150 casi di Coronavirus sono stati riportati infatti nella provincia cinese – uno snodo nevralgico per il settore manifatturiero della Cina meridionale e per le esportazioni – da quando un cluster è scoppiato nella regione alla fine dello scorso mese, costringendo i governi locali a mettere in atto misure di prevenzione e controllo che hanno limitato la capacità di lavorazione nel porto. Le maggiori compagnie di spedizione che partono dalla Cina hanno avvertito i clienti dei possibili ritardi nell’arrivo delle merci.

il danese Maersk, il più grande armatore di navi mercantili al mondo, ha comunicato di aver dovuto rifiutare ben 64 commissioni a causa di un ritardo di 16 giorni nei porti di Yantian e Shekou: il porto di Yantian ha visto un calo del 19% nell’importazione dei container vuoti nelle ultime cinque settimane, il porto di Nansha un calo del 16% e quello di Shekou un drammatico crollo del 30%.

Stiamo vivendo sostanzialmente un’esperienza simile a quella che abbiamo avuto l’anno scorso, quindi sappiamo come fronteggiare il problema – spiega un responsabile delle vendite di Guangdong. – Purtroppo pero l’incremento nei costi di trasporto è veramente impressionante: si tratta di un aumento già del 15-30%.

Ci sono tuttavia merci troppo preziose (o deperibili) perché possano attendere che il blocco navale che ha invalidato il mercato asiatico abbia fine e, ovviamente, sono le compagnie a doversi sobbarcare i costi aggiuntivi delle spedizioni dei prodotti affinché questi arrivino ai clienti rispettando le scadenze.

Fonti: EuroNews / TheLoadStar

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