Come gli oceani cambieranno colore entro la fine del secolo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Secondo un nuovo studio, entro la fine del secolo la metà degli oceani diventerà sempre più blu o più verde a causa delle acque più calde.

Il global warming impatta su ogni angolo della nostra Terra ed entro la fine del secolo la metà degli oceani diventerà sempre più blu o più verde a causa delle acque più calde

Il nostro pianeta da azzurro diventerà verde e non certo perché si sarà fatto un rimboschimento di massa. Se la temperatura delle acque continuerà ad aumentare, si modificheranno quasi certamente la dimensione e le specie delle alghe minuscole che vivono sulla superficie dei mari, determinandone il colore.

È quanto emerge da una simulazione pubblicata sulla rivista Nature Communications dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit), coordinato da Stephanie Dutkiewicz, che rileva come nei prossimi decenni i cambiamenti climatici potranno influenzare il colore dell’oceano, intensificando le sue regioni blu e quelle verdi.

Com’è possibile? Il surriscaldamento globale sta portando a cambiamenti significativi al fitoplancton in tutti gli oceani e i satelliti dovrebbero rilevare questi cambiamenti di tonalità, fornendo un allarme tempestivo di modifiche su larga scala agli ecosistemi marini. I ricercatori riferiscono infatti di aver sviluppato un modello globale che simula la crescita e l’interazione di diverse specie di fitoplancton, o alghe, e di come il mix di specie in varie zone cambierà con l’aumentare delle temperature nel mondo. I ricercatori hanno anche simulato il modo in cui il fitoplancton assorbe e riflette la luce e in che modo il colore dell’oceano cambia mentre il riscaldamento globale influenza la composizione delle stesse comunità di fitoplancton.

Insomma, i ricercatori hanno condotto il modello fino alla fine del 21° secolo e hanno scoperto che, entro il 2100, oltre il 50% degli oceani del mondo cambierà di colore.

Se i cambiamenti climatici fanno spostare le comunità di microrganismi da una zona all’altra, questo avrà conseguenze anche sulle reti alimentari”, conclude Dutkiewicz.

E non è difficile oramai credere che non sarà così.

Leggi anche

Germana Carillo
Fonte foto

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing. Scrive per greenMe dal 2009. È volontaria Nati per Leggere in Campania.

Iscriviti alla newsletter settimanale

Riceverai via mail le notizie su sostenibilità, alimentazione e benessere naturale, green living e turismo sostenibile dalla testata online più letta in Italia su questi temi.

Seguici su Facebook