In Antartide stanno ormai prosperando le piante: “è la prova che va peggio di quanto credessimo”

L'aumento delle temperature estive sta facendo aumentare lo sviluppo di piante particolarmente resistenti al freddo - che potrebbero non essere le sole a svilupparsi nelle mutate condizioni climatiche

Il nostro Pianeta è sempre più caldo, per effetto della crisi climatica che noi stessi abbiamo provocato, e le conseguenze sono ormai visibili anche a chi non è scienziato. Come dimostrato da questo nuovo studio condotto dall’Università italiana Insubria (Como), i territori artici sono sempre meno bianchi e sempre più verdi – a causa dello scioglimento dei ghiacci perenni e della crescita rapidissima di alcune piante da fiore.

L’aumento delle temperature globali è percepito in maniera amplificata ai Poli, che si stanno riscaldando più velocemente rispetto ad altre regioni del mondo. Si pensi che nell’ultimo decennio si è registrato un aumento di +0,2°C ogni anno, durante i mesi estivi – ed è proprio il riscaldamento dell’aria durante l’estate, secondo lo studio, la causa principale della diffusione della vegetazione.

Le temperature più alte hanno compromesso irrimediabilmente il fragile ecosistema antartico e hanno portato alla crescita delle popolazioni di erba pelosa (Deschampsia antarctica) e di perla dell’Antartide (Colobanthus stillensis) – piante autoctone dell’Antartide ma fino ad ora mai così diffuse sul territorio. In particolare, l’erba pelosa sarebbe cresciuta fino a cinque volte più velocemente nel decennio 2009-2018 rispetto ai quarant’anni precedenti; per quanto riguarda la perla dell’Antartide, la crescita è stata di quasi dieci volte superiore.

“Gli ecosistemi terrestri antartici rispondono rapidamente a questi input climatici”, ha affermato la ricercatrice capo Nicoletta Cannone, dell’Università dell’Insubria di Como. “Mi aspettavo un aumento di queste piante, ma non di questa portata, stiamo ricevendo molteplici prove che un cambiamento importante si sta verificando in Antartide”.

Purtroppo il futuro che attende l’Antartide è tutt’altro che roseo: si prevede un aumento ulteriore delle temperature nei prossimi anni, con la duplice conseguenza della creazione di nuove aree prive di ghiaccio e della sempre maggiore occorrenza di piante dove un tempo c’era neve. Ma non solo: la diffusione delle specie vegetali in territorio antartico provocherà alterazioni nel suolo – come la presenza di batteri e funghi alieni, cambiamenti nei livelli di acidità, distruzione del permafrost (con il rilascio nell’atmosfera di quantitativi sempre più elevati di gas metano).

Le piante che stanno invadendo la regione antartica hanno una stagione di crescita molto breve, che si limita ai pochi mesi di luce, e sono in grado di praticare la fotosintesi rapidamente e con temperature prossime allo zero. Malgrado siano predisposte alla vita in un territorio tanto ostile, non è detto che il cambiamento dell’ambiente possa creare le condizioni ideali per l’insediamento di nuove specie aliene, che potrebbero soppiantare quelle presenti e determinare una perdita irreversibile di biodiversità e fauna selvatica.

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Fonti: Current Biology / Università Insubria

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