La crisi climatica resta gravissima, anche se l’Antartide ha registrato i suoi 6 mesi più freddi di sempre

In quest’anno così intensamente caldo per tutto il mondo, la regione antartica ha registrato un freddo da record negli ultimi sei mesi

In quest’anno così intensamente caldo per tutto il resto del mondo, il continente antartica ha registrato un freddo da record negli ultimi sei mesi, ma gli esperti avvertono: questo non cambia le previsioni per il riscaldamento globale

Il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) ha condiviso i dati relative alle temperature e alla quantità di neve e ghiaccio in Antartide: durante lo scorso periodo di notte polare (una lunga “notte” che dura sei mesi, da aprile a settembre, in cui il sole non sorge mai se non fino all’equinozio di autunno), la temperatura media registrata nel continente è stata di -60.9°C – un vero record per il periodo. Ma non solo: per l’intero continente antartico, l’inverno del 2021 è stato il secondo inverno più freddo di sempre (dopo quello del 2004) e nei mesi di giugno, luglio e agosto ha visto temperature di circa 3.4°C inferiori a quelle registrate fra il 1981 e il 2010.

Il freddo anomalo è stato connesso dagli esperti del NSIDC a due lunghi periodi di venti più forti della media che hanno soffiato attorno al continente e che hanno isolato la superficie ghiacciata, evitando il contatto con condizioni climatiche più calde. È stato osservato, inoltre, un forte vortice negli strati più alti dell’atmosfera polare, che ha portato ad un significativo buco nell’ozono: il buco nell’ozono sembra qui aver raggiunto il suo picco.

È importante comprendere che il meteo è diverso dal clima: mentre il meteo ci offre una panoramica su periodi di tempo limitati (giorni o settimane), il clima ci mostra i cambiamenti su lunghi periodi di tempo – come anni o addirittura intere generazioni. Un esempio di questa differenza possono essere proprio ondate di freddo come questa, che possono avvenire a seguito di improvvisi cambiamenti nella circolazione atmosferica e non essere necessariamente connessi al cambiamento climatico.

Il Texas, per esempio, ha sperimentato ondate di freddo intenso all’inizio di quest’anno quando l’aria gelida dell’Artico veniva spinta verso sud, ma una visione più ampia delle temperature della regione ci mostra come questa abbia temperature medie più alte di 1.5°C rispetto a 100 anni fa. In altre parole, mentre il mondo sperimenta un generale aumento delle temperature medie, alcune zone del pianeta ancora presentano picchi di freddo intenso e temperature severe.

Quindi, l’inverno particolarmente rigido verificatosi in Antartide negli ultimi sei mesi potrebbe non riflettere ciò che avverrà nel continente nel lungo periodo, ma essere un episodio unico. E inoltre, ciò che avviene a un polo, non è detto che avvenga ugualmente anche all’altro: a causa del freddo estremo al Polo Sud, l’estensione del mare ghiacciato dell’Antartide è aumentata, rimanendo sopra la media per gli ultimi mesi (lo scorso agosto, le immagini satellitari ne hanno attestato la quinta massima estensione di tutti i tempi). Al contrario, il ghiaccio attorno al Polo Nord è ai suoi minimi per estensione già da quindici anni (2007-2021): lo scorso settembre la sua superficie era di 4.92 milioni di chilometri quadrati – al 12° posto per estensione negli ultimi 43 anni di osservazioni.

@ NSIDC

Insomma, un inverno freddo è interessante, ma non cambia la tendenza a lungo termine del riscaldamento”. Purtroppo.

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Fonte: NSIDC / CNN

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