Allarme Chernobyl: incendi dolosi diffondono ancora radionuclidi pericolosi

Chernobyl brucia. Incendi per lo più dolosi, che continuano ad avvelenare la zona e molte altre circostanti che furono teatro del disastro del 1986.

Non solo Australia, anche Chernobyl brucia, in una zona pericolosamente vicina al disastro nucleare nel 1986. Incendi per lo più dolosi, che continuano ad avvelenare la zona e molte altre circostanti.

Incredibile ma vero, a Chernobyl, dove pure molte città sono state abbandonate, non è tutto arido: una fitta foresta primordiale circonda la centrale che fu teatro del peggior disastro nucleare del mondo, attorno alla cosiddetta “Zona di alienazione”, un’area che fu istituita a seguito del disastro per delimitare il territorio evacuato e reso inabitabile per legge.

Più di 100.000 persone furono evacuate da Chernobyl e dalla vicina città di Pripyat, e circa 2.600 chilometri quadrati furono isolati e recintati con filo spinato. Ma alberi come pini, betulle, querce e pioppi penetrano nell’asfalto e spuntano dentro edifici fatiscenti e terreni agricoli abbandonati.

Coprendo i due terzi della Zona, questa foresta isola la contaminazione radioattiva mentre la vegetazione e il suolo assorbono particelle di uranio-238, cesio-137 e altri radionuclidi liberati a causa del disastro.

Ma purtroppo questo isolamento è del tutto parziale e minato da traffici illegali per lo più di legno contaminato e incendi spesso dolosi particolarmente devastanti negli ultimi anni, perduranti a volte settimane e causa di enormi rischi per la salute delle persone intorno alla Zona, compresi i residenti di Kiev, la capitale dell’Ucraina, che si trova a meno di 100 km a sud e che conta quasi 3 milioni di abitanti.

Le persone, infatti, non hanno mai abbandonato quell’area: i turisti affollano territori nei pressi scrupolosamente decontaminati, ma interagiscono con i locali che si sono rifiutati di lasciare le loro case. Naturalmente poi centinaia di lavoratori controllano l’impianto e agenti di polizia sorvegliano il perimetro della Zona, ispezionando i veicoli e assicurandosi che ogni visitatore venga schermato per le radiazioni.

Gli incendi, dunque, oltre a continuare a contaminare aree limitrofe, sono un diretto pericolo per tutti coloro che risiedono o che lavorano da quelle parti, trasformando in aerosol respirabile i radionuclidi tossici.

E non finisce qui.

La cenere generata può essere estremamente radioattiva perché tutti i radionuclidi contenuti negli alberi si sono condensati e concentrati lì – spiega ad Al Jazeera Timothy Mousseau, professore di scienze biologiche presso l’University of South California.

Alcune di queste ceneri possono essere disperse a grande distanza dal vento in aree al di fuori della Zona arrivando ai residenti, mentre altre si depositano vicino al luogo dell’incendio, riportando l’area a un livello di radioattività molto elevato”.

Ma perché provocare incendi così pericolosi?

Il dio denaro sempre in agguato: è probabile infatti che ci sia bisogno di giustificare il disboscamento in modo da continuare il traffico di alberi introdotti clandestinamente fuori dalla Zona e venduti tramite corruzione producendo profitti di decine di milioni di dollari all’anno.

Questi sono incendi provocati per far sì che la foresta danneggiata possa essere abbattuta senza problemi e portata via come legname – sostiene Roman Bochkala, capo di Stop Corruption, organizzazione non profit della capitale ucraina.

E alcuni funzionari ucraini sono d’accordo con lui.

Non ho dubbi sul perché emergano incendi vicino a Chernobyl: sono un tentativo di nascondere il disboscamento illegale”, aveva riferito infatti Mykola Tomenko, capo della commissione parlamentare sull’ambiente a maggio 2015, durante uno dei più lunghi e più violenti incendi che hanno bruciato centinaia di ettari della foresta.

Come si legge dai media locali, nel 2007 è stato scoperto carbone con livelli di radiazione quattro volte superiore al consentito, venduto in alcuni supermercati ucraini. Tra i 5 e i 10 anni di carcere erano previsti, ma nessuno fu arrestato.

Il legname della Zona porta decine di milioni di dollari di profitti illeciti all’anno, pari a due terzi dei guadagni illeciti di Chernobyl che derivano dal contrabbando di rottami metallici, bacche, funghi e pesci.

Un business che riempie le tasche dei contrabbandieri, ma anche i polmoni di molti innocenti.

Fonti di riferimento: Al Jazeera / Unian

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