La ragazzina di 16 anni che ha ripristinato i sentieri dopo la tempesta Vaia ora è Alfiere della Repubblica

La tempesta Vaia ha distrutto le "sue" montagne. Così lei si è rimboccata le maniche per ripristinare quello che la furia della Natura aveva distrutto

La tempesta Vaia ha distrutto le “sue” montagne. Così lei si è rimboccata le maniche per ripristinare quello che la furia della Natura aveva distrutto. L’impegno nei confronti dell’ambiente premia sempre e qualche volta in maniera sorprendente. Lo sa bene Sofia Ferrarese, la 16enne di Veneo Brugine (provincia di Padova) che ieri è stata insignita del prestigioso titolo di Alfiere della Repubblica.

“Per aver promosso la conoscenza della montagna e il rispetto della natura, per la passione e l’impegno con cui lavora al ripristino dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia nell’ottobre 2018” :

è questa la motivazione espressa dal Presidente Sergio Mattarella che ha premiato “25 giovani che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali.”

Sofia ha due grandi occhi color cielo e fin da piccola ha sempre amato stare a contatto con la natura, passione che l’ha portata ad entrare nel gruppo scout Agesci. La ragazza ha ricevuto il riconoscimento in rappresentanza dei 600 Rover e Scolte che hanno prestato il loro servizio nell’ambito del progetto “Sentieri per Domani”, lanciato da Agesci Veneto e Cai Veneto”, per far rinascere le montagne devastate dalla tempesta Vaia nell’autunno del 2018. Come specificato da Agesci Veneto, Sofia  è anche la più piccola tra gli scout che hanno preso parte alla scorsa route estiva.

“Io e il clan del mio gruppo, il Brugine 1, abbiamo intrapreso la nostra strada nella bellissima cornice di Lorenzago di Cadore, con lo scopo di metterci a servizio della comunità ripristinando i sentieri sconvolti dalla tempesta.”

ha spiegato Sofia.

“Mano a mano che muovevamo i nostri passi lungo quei percorsi devastati, la voglia di rendersi utili prendeva il posto della fatica e la soddisfazione una volta visto il lavoro finito, ha ampiamente ripagato ogni sforzo.
Quest’esperienza mi ha fatto toccare con mano la responsabilità che ognuno di noi ha di prendersi cura di ciò che ci è stato donato e di custodirlo, per lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato.”

Quello conferito alla giovane scout veneta è un riconoscimento meritatissimo che ci ricorda che, in fondo, tutti possiamo fare la differenza per difendere l’ambiente e far rifiorire la natura. L’importante è iniziare a “camminare” in questa direzione. Complimenti, Sofia…e buona strada!

Fonte: Quirinale/Agesci Veneto 

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