Così un monaco e un “ippopotamo” stanno ripulendo il fiume di Bangkok da tonnellate di plastica

Un monaco e il suo nuovo alleato stanno facendo la differenza per uno dei principali fiumi della Thailandia e tra i più inquinati del Paese e del mondo. Insieme hanno unito le forze e stanno ripulendo il corso d'acqua dai rifiuti plastici

Lungo le sue sponde navigano piccole e grandi imbarcazioni, attività commerciali, turisti, ma anche cumuli di immondizia e plastica galleggiante. Nel fiume Chao Praya, che bagna la capitale Bangkok, l’inquinamento è impressionante.

Lo sa bene il monaco thailandese Phra Mahapranom Dhammalangkaro, che da anni prova a ripulire le campagne circostanti e le acque del fiume da tutti quei rifiuti sin da quando guida spiritualmente il tempio Chak Daeng.

Sono scene purtroppo comuni. Ciò che invece comune non è e che sta destando molta curiosità tra gli abitanti e i visitatori è la presenza di un nuovo frequentatore del Chao Praya.

Si tratta di un “ippopotamo” ed è un alleato di Dhammalangkaro. Si chiama proprio HIPPO, letteralmente ippopotamo, il sistema sviluppato dall’associazione Seven Clean Seas, che ha deciso di affiancare il monaco nella sua missione.

HIPPO è l’acronimo di High Impact Plastic Pollution remOver e punta a contrastare l’inquinamento da plastica nel fiume thailandese con un alto impatto. Per farlo, cattura i resti plastici finiti in acqua prima che raggiungano l’oceano.

Li raccoglie grazie a un nastro trasportatore alimentato a energia solare per poi smistarli in un cassonetto nascosto, facendo una prima distinzione tra materiali riciclabili e non riciclabili. Il team dell’associazione si occupa poi di conferire i rifiuti ai centri di smistamento e riciclaggio.

Il viaggio della plastica non si ferma qui. Il carico verrà trasformato in mobili, mattoni, tegole dando così nuova vita a ciò che prima era solamente uno scarto. Parte della plastica “ritorna” infine al tempio Chak Daeng sotto una nuova veste, letteralmente. Una fabbrica la rende tessuto da utilizzare per le vesti dei monaci, borse e altri accessori.

L’imbarcazione-ippopotamo intende ripulire il fiume thailandese dalla plastica su larga scala, sensibilizzando allo stesso tempo l’opinione pubblica sul devastante impatto dell’inquinante numero 1 al mondo.

Si stima che circa 4 milioni di kg di plastica vengano trasportati ogni anno dal Chao Phraya in mare, rappresentando una seria minaccia per l’ambiente e per la biodiversità. Da qui l’iniziativa dell’associazione e del monaco, che vogliono fare la differenza per il Pianeta.

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Fonte: Seven Clean Seas

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