Come donare una pizza o una zuppa calda ai rifugiati ucraini accolti in Polonia

Anche noi dall'Italia possiamo offrire un pasto caldo ai rifugiati ucraini. Un piccolo gesto che scalda il cuore! Vi spieghiamo come fare

Sono oltre un milione i profughi giunti in Polonia da quando è scoppiata la sanguinosa guerra in Ucraina. Ad accoglierli ci stanno pensando tantissimi volontari e le istituzioni, che hanno allestito degli spazi per loro (in strutture come scuole e palestre), mentre alcuni cittadini polacchi hanno aperto anche le porte delle loro case.

Ma anche noi possiamo fare qualcosa di concreto dall’Italia per fare sentire il nostro calore e la nostra vicinanza a queste famiglie in fuga. Un esempio? Ordinare una pizza o un pasto caldo da far recapitare nei centri d’accoglienza. Un’idea semplice ma molto bella e utile, che è diventata realtà e che ha riscosso un gran successo in pochissimo tempo.

A lanciare questa iniziativa solidale un analista ed esperto di intelligence militare italiano, noto con lo pseudonimo di Thomas Saintclaire e gestore della pagina Instagram Storia dei servizi segreti, seguita da oltre 4omila persone.

Su suggerimento di un amico ho deciso di offrire un aiuto concreto alle migliaia di persone in fuga dalla guerra organizzando un filo diretto con alcuni ristoratori della città polacca di Przemyśl. – ci racconta Thomas Saintclaire – E grazie al supporto di Urszula Szrejder (una ragazza polacca che vive da tempo in Italia), Giuseppe Manicone e un’altra persona che hanno contribuito al progetto, sono riuscito a far consegnare dei pasti caldi direttamente ai centri di accoglienza dei rifugiati, attraverso la popolare piattaforma di delivery Just Eat (in versione polacca pyszne.pl).

Fin dal primo momento le pizzerie hanno mostrato grande entusiasmo nei confronti dell’iniziativa, dando prova grande sensibilità e professionalità.

Dopo un primo esito positivo, io e Giuseppe Manicone abbiamo realizzato un’immagine e un video tutorial per spiegare agli utenti come ordinare il cibo per i rifugiati e che ho poi pubblicato sulle mie pagine social. A tantissime persone è piaciuta l’idea e molti, fra cui figure istituzionali e persone provenienti dal mondo dello spettacolo, li hanno ricondivisi. Nel giro di pochissime ore, sono stati ordinati primi 450 pasti caldi, diventati oltre 2000 nei successivi tre giorni. Visto l’ottimo successo dell’esperimento, il giorno successivo, dopo aver recuperato altri indirizzi utili (scuole, centri di accoglienza, associazioni, ecc. sempre sul confine polacco), grazie ad Urszula la macchina della solidarietà è continuata, consentendo a tanti rifugiati di ottenere un pasto caldo grazie alla bontà di tanti italiani.

pizza polonia

@Thomas Saintclaire

Anche tu puoi regalare un pasto caldo ai rifugiati. Ecco come fare

Offrire un pasto caldo per qualcuno in difficoltà è molto semplice. Basta ordinare una o più pizze oppure una zuppa o un altro piatto  attraverso la piattaforma Just Eat, facendolo recapitare ad uno dei seguenti indirizzi in cui si trovano i rifugiati:

  • Stanisława Konarskiego 7, 37-700 Przemyśl (szkola n 5)
  • Władycze 5, 37-700 Przemyśl (szkola n 11)
  • Pułkownika Marcina Borelowskiego 12, 37-700 Przemyśl (szkola n 14)
  • I Liceum Ogólnokształcące im. Juliusza Słowackiego 21, 37-700 Przemyśl (liceum 1)

In alternativa, specialmente per ordini dalle 18.00 in poi  è possibile far recapitare il cibo agli indirizzi di queste stazioni (visto che qui le persone sono di passaggio 24 ore su 24):

  • plac Legionów 1, 37-700 Przemyśl, Polonia
  • plac Dworcowy 1, 35-201 Rzeszów, Polonia

Nel campo “nome e cognome” basta inserire “Ukranian Refugees”.

Una delle pizzerie polacche che ha aderito per prima è Fast Food Pizza (con la quale Thomas Saintclaire è in contatto diretto), ma quelle che stanno partecipando all’iniziativa sono tantissime. Tutti possiamo contribuire a questa splendida iniziativa, perdendo qualche minuto del nostro tempo e spendendo qualche euro. Un piccolo gesto fatto col cuore che tantissime famiglie ucraine stanno apprezzando, come confermato dai numerosi messaggi di ringraziamento che arrivano.

messaggi ucraini

@Thomas Saintclaire

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