Pesticidi e glifosato, nemmeno in città si può stare tranquilli

In città, esattamente come nel comparto agricolo, c’è una lista così lunga di diserbanti e fitofarmaci e anche di sostanze nocive messe al bando da anni. E il problema si presenta soprattutto in Emilia Romagna. Ecco il dossier di Legambiente.

Glisofato e pesticidi non solo in agricoltura ma anche nelle aree urbane. Il pericoloso erbicida inserito dall’OMS tra le sostanze probabilmente cancerogene e per l’uomo e sul cui rinnovo dell’autorizzazione la Commissione europea si esprimerà probabilmente a maggio, non è il solo a destare preoccupazioni.

In città, esattamente come nel comparto agricolo, c’è una lista così lunga di diserbanti e fitofarmaci e anche di sostanze nocive messe al bando da anni. E il problema si presenta soprattutto in Emilia Romagna.

A lanciare l’allarme è Legambiente Emilia-Romagna che nel Dossier “Pesticidi in Emilia Romagna” denuncia l’utilizzo di un autentico “cocktail micidiale” di 65 sostanze diverse, con l’80% dei punti monitorati che evidenziano la presenza di pesticidi e il 60% con sostanze fitosanitarie: sostanze usate non solo nelle aree coltivate dai produttori agricoli ma anche nelle zone urbane, nei piccoli orti privati o usati nei parchi pubblici o per la manutenzione del verde ai bordi delle strade.

E secondo le analisi di Legambiente, i problemi maggiori sull’uso abbondante di pesticidi riguardano le province di Modena e Ferrara, in particolare il bacino del Secchia e quello della Burana. Ma ci sarebbero anomalie anche nel territorio del Po di Volano, nel bacino del Reno e nella zona dell’Uso a Rimini.

L’elaborazione è stata effettuata sui dati 2014 e rintraccia la presenza di pesticidi nella maggior parte dei campioni di acque superficiali analizzati, oltre a molti superamenti dei limiti di legge e delle soglie cautelative e alla presenza di più principi attivi contemporaneamente (l’effetto cocktail appunto). Molte di queste sostanze, inoltre, permangono nell’ambiente per anni e ne è dimostrazione la rilevazione di sostanze, tra cui Atrazina e Duron, messe al bando ormai da tempo. Molto usato è, manco a dirlo, il glifosato, ora al centro del dibattito europeo perché trovato, tra l’altro in diverse marche di birra tedesca.

Le api uccide dai pesticidi

Tutte queste sostanze chimiche possono provocare danni all’apparato endocrino e possono essere legati a malattie degenerative, come il Parkinson. In più, tantissimi sono i pesticidi ufficialmente classificati come cancerogeni per l’uomo.

Ma a farne le spese sono anche le api, che, come è noto, sono degli eccezionali bioindicatori da cui dipende l’impollinazione di molte piante e la salute stessa degli ecosistemi in generale. È ormai noto da anni che l’esposizione di questi insetti ai pesticidi danneggia e ostacola l’impollinazione e ora, tra i risultati delle analisi condotte da Legambiente, risultano particolarmente critici e rilevanti i trattamenti fitosanitari effettuati in primavera-estate nelle aree a coltivazione intensiva, soprattutto quelle coltivate a mais.

Urge un cambio forte nelle politiche sull’uso dei pesticidi in Emilia Romagna e nel bacino padano ed una veloce trasformazione a pratiche agricole meno impattanti”, esortano da Legambiente. Ma il nostro timore è che il problema non riguardi solo questa regione.

#StopGlisofato, pericoloso erbicida

Intanto la coalizione italiana #StopGlifosato, formata da 34 associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, esprime grande soddisfazione per l’approvazione, da parte della Commissione Ambiente dell’Europarlamento, della proposta di risoluzione dei socialdemocratici che invita la Commissione Ue a non rinnovare l’autorizzazione all’utilizzo del glifosato in scadenza a giugno di quest’anno, a commissionare una valutazione scientifica indipendente sulla sostanza e divulgare tutti i dati che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha utilizzato per la sua valutazione.

La proposta verrà votata in aula nella sessione dell’11-14 aprile e avrà un importante peso sia sul voto del Parlamento sia sul parere che il Comitato fitosanitario esprimerà a maggio.

Siamo fiduciosi che, anche grazie alla posizione italiana, espressa recentemente dai tre ministri Martina, Lorenzin e Galletti, la battaglia contro il glifosato sarà vinta perché i cittadini che vogliono vivere in un mondo più pulito e più sano sono ormai la maggioranza. A dispetto degli interessi delle grandi lobby”.

La coalizione #StopGlifosato, infine, continuerà a chiedere al Governo e alle Regioni di escludere il glifosato dal Piano agricolo Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci e a rimuoverlo da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono.

Germana Carillo

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