Dal riso aromatico “perso” ai fagiolini: così le banche dei semi comunitarie stanno proteggendo la biodiversità locale

In Cina la biodiversità agricola si sta perdendo, ma una importante fonte per la sua conservazione potrebbe venire dalle 'banche dei semi'

Si tratta di un concetto relativamente recente in Cina, ma che negli ultimi anni si sta rivelando una importante fonte per la conservazione della biodiversità nell’agricoltura. Sono le ‘banche dei semi’, e oggi nel paese se ne contano 27.

La biodiversità nell’agricoltura cinese sta scomparendo a un ritmo lento ma costante. Nel tentativo di contrastarla (secondo il governo locale si è passati da 11.590 colture diverse piantate nel 1956 a solo 3.271 varietà rimaste nel 2014), il governo ha incentivato un sistema di banca genetica nazionale per conservare le specie che si stanno lentamente estinguendo. Ecco quindi spiegata la nascita di 27 banche dei semi che hanno permesso la sopravvivenza di moltissimi semi con conseguenze positive sulla resilienza climatica delle colture, sul benessere economico delle famiglie di contadini, sulla sicurezza del cibo.

Un recente studio sulle banche dei semi in Cina ha osservato quella del villaggio di Wangjinzhuang. Si tratta di una piccola banca nata da un’associazione di agricoltori locali (43 membri, di cui 26 donne) che è cresciuta esponenzialmente dalla sua fondazione nel 2019: la banca oggi conserva campioni di più di cento varietà di semi, incluse quelle di cereali essenziali per la sopravvivenza come il miglio, e 82 varietà tradizionali della regione. I membri dell’associazione hanno stipulato fra loro un accordo per cui se viene ceduto 1 kg di semi, alla banca deve ritornare una quantità di semi pari a 1,5kg: questo permette una scorta di semi per il futuro che continuerà a crescere sempre più.

Nella provincia di Jiangsu, invece, lo sviluppo economico e l’agricoltura su larga scala hanno messo in crisi le colture acquatiche (come quelle del riso) che caratterizzavano l’area fino a pochi decenni fa. Qui la banca dei semi ha portato a un progressivo recupero di quelle colture tradizionali che erano state abbandonate – come ad esempio quella del Suyunuo, un riso aromatico: la banca ha promosso e semplificato lo scambio dei semi fra gli agricoltori e ha portato nuova diversità all’area attraverso le varietà ottenute dalla banca genetica pubblica della regione. Solo collaborando con gli istituti di ricerca pubblici è possibile infatti per i contadini avere accesso alle colture ‘dimenticate’ e adattarle alle nuove condizioni ambientali, nonché alle esigenze dei consumatori.

 

Credits: Frontiers

Le banche dei semi gestite a livello comunitario e lo scambio delle conoscenze in materia di agricoltura all’interno delle comunità rurali rappresentano la chiave di volta per riscoprire una biodiversità nelle colture che sembrava irrimediabilmente perduta sul territorio cinese, e che invece potrebbe aggiungere valore agli scambi commerciali con le città.

Fonte: Frontiers

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