Il futuro dell’acqua non è in Borsa #WorldWaterDay

L’acqua, come una qualsiasi altra merce, da dicembre è scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street

Il futuro dell’acqua non è in Borsa. “Diamo valore all’acqua” è il tema con cui le Nazioni Unite hanno deciso di caratterizzare la Giornata Mondiale dell’Acqua 2021. Bel proposito, ma il 2020, già annus horribilis per la grave emergenza sanitaria, si è chiuso con un fatto molto preoccupante: l’acqua, come una qualsiasi altra merce, da dicembre è scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street.

La quotazione dell’acqua in Borsa segna un prima e un dopo per il bene più prezioso della natura e, di fatto, si configura come una minaccia reale per tutta l’umanità e per la prosecuzione della vita stessa sulla Terra.
Sottoporre l’acqua alla speculazione finanziaria apre a scenari che inevitabilmente porteranno all’emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese.

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“La crisi ecosistemica, climatica, economica, sociale e l’emergenza sanitaria impongono una radicale inversione di rotta e un approccio innovativo volto alla tutela, alla difesa e alla “cura” (intesa come forma di “interessamento solerte e premuroso per un oggetto, che impegna sia il nostro animo sia la nostra attività”) dei beni comuni, dell’acqua e dell’ambiente che si dovrebbe basare sulla partecipazione diretta delle comunità territoriali alle decisioni, in quanto esercizi di democrazia fondamentali per orientare le politiche di sviluppo locale e costruire scenari di giustizia sociale ed ambientale”, spiega il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Inoltre, la crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione privata che punta esclusivamente alla massimizzazione dei profitti.

“Ribadiamo che oggi più di ieri è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell’acqua come bene comune, ribadendo che: l’acqua è un diritto umano universale e fondamentale ed è la risorsa fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi; l’acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema capitalistico-finanziario; la gestione pubblica e partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo; è necessario giungere ad un sistema di finanziamento basato sulla fiscalità generale e su un meccanismo tariffario equo, non volto al profitto e che garantisca gli investimenti”, continua il Forum.

Le oltre 42.000 persone che hanno sottoscritto l’appello “Quotazione in Borsa dell’acqua: NO grazie” lanciato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua a fine gennaio e le diverse decine di adesioni pervenute da parte di personalità del mondo della cultura, dell’attivismo sociale e politico e dello spettacolo dimostrano ancora una volta come sia molto diffusa una profonda consapevolezza rispetto ai rischi derivanti da questo passaggio epocale. 

“In funzione di ciò abbiamo richiesto un incontro, possibilmente da svolgersi proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e alla Presidenza di Camera e Senato al fine di consegnare le firme raccolte, sottoporre le nostre riflessioni e richieste”, conclude il Forum, che proprio per questo ha organizzato oggi alle 18.30 un dibattito on line (qui il link per seguirlo su Zoom) conche vedrà, tra gli altri protagonisti, anche il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul Diritto Umano all’Acqua Potabile e ai Servizi Igienico-sanitari, Pedro Arrojo-Agudo, 

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Fonte: Acqua bene comune

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