Innaffiare le piante: qual è l’acqua giusta per non farle ammalare? Meglio quella piovana o del rubinetto?

Il pericolo dell'utilizzo dell'acqua dura del rubinetto e la soluzione semplice e partica per far star bene le piante in casa e giardino

Il pericolo dell’utilizzo dell’acqua dura del rubinetto e la soluzione semplice e partica per far star bene le piante in casa e giardino

Molti appassionati piantofili ignorano il pericolo che si cela dietro l’utilizzo dell’acqua di rubinetto per bagnare le piante, sia in casa che in giardino. Sarebbe buona cosa infatti capire qual è il contenuto di calcare dell’acqua che abitualmente utilizziamo nell’ambiente domestico. Perché seppur innocua per la salute umana e perfettamente potabile, può invece creare enormi difficoltà alla pianta. (Innaffiare le piante: 8 consigli per risparmiare acqua e irrigare meglio)

La pioggia come risorsa

Per quanto riguarda le piante d’appartamento, sappiamo che esse provengono da zone tropicali e l’apporto idrico è dato unicamente dall’acqua piovana. Quindi dolce, cioè totalmente prima di calcare. Pertanto dovremo cercare di replicare quanto più possibile queste condizioni naturali. Come possiamo fare? Semplice: è possibile tramite secchi, raccogliere e far decantare l’acqua raccolta durante un temporale. Essa è totalmente gratuita e basta farla riposare una notte intera in un contenitore per far depositare eventuali impurità e utilizzarla per annaffiare le piante.

L’importanza della temperatura

Bisogna sempre stare attenti alla temperatura. Bagnando, non dobbiamo provocare uno shock termico alle radici che porterebbe la pianta a sofferenza certa. Perciò utilizziamo acqua a temperatura ambiente.

I danni del calcare

Gli studi hanno evidenziato che pochissime specie vegetali riescono a tollerare un’acqua con tanto calcare ma una di queste è l’oleandro, estremamente diffuso su tutta la nostra penisola. Per tutte le altre quindi dobbiamo conoscere i rischi che corriamo ad annaffiare con acqua dura. In molti non si accorgono che è una delle più frequenti cause di morte delle stesse e questo avviene col tempo a poco a poco. Il calcare finisce per ostruire gli stomi, minuscoli forellini da cui la pianta respira. Inoltre crea una patina bianca sulla superfice fogliare superiore impedendo una corretta fotosintesi e infine soffoca le radici nel terreno che non riescono più ad assorbire i nutrienti di cui ha bisogno. Ecco che si va incontro a carenze di ferro e magnesio. Ce ne possiamo accorgere dalle foglie che iniziano a macchiarsi fino a ingiallire e cadere.

I filtri ai rubinetti

Un’altra soluzione pratica è quello di installare un filtro al rubinetto oppure gli addolcitori di acqua. Il costo di acquisto e installazione sarà presto ammortizzato dall’intero nucleo familiare che potrà utilizzare l’acqua dolce anche a scopo alimentare oltre che igienico. Ecco così che si può ridurre l’acquisto di integratori per piante, l’utilizzo di sale in cucina o detersivi anticalcare, salvaguardando anche la funzionalità degli elettrodomestici.

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