L’acqua che sgorga dai ghiacciai dell’Everest è inquinata e contaminata dai metalli pesanti

L'acqua proveniente dai ghiacciai dell'Everest è gravemente inquinata e ricca di metalli pesanti, secondo uno studio

L’acqua proveniente dai ghiacciai dell’Everest è gravemente inquinata e ricca di metalli pesanti, secondo uno studio. Questo potrebbe avere conseguenze pesanti sulla salute di migliaia di persone che si dissetano proprio alle pendici del monte.

Guardando le fonti d’acqua ad altissima quota, non immagineremmo mai che queste sono inquinate da metalli pesanti – eppure è così. Una ricerca condotta dall’Università del Maine ha dimostrato come non sempre l’alta quota sia sinonimo di purezza dell’acqua, perché molto spesso scorie nocive si nascondono nei ghiacciai da cui queste acque sgorgano. Lo studio ha preso in considerazione le acque provenienti dai ghiacciai dell’Everest – il 65% delle quali destinate all’uso domestico per la popolazione che vive a valle (circa 6.000 abitanti dei villaggi, a cui si aggiungono gli occasionali avventori, i turisti e gli scalatori che stagionalmente sostano al campo base del monte e si dissetano presso i corsi d’acqua che scendono dalle sue pendici).

I ricercatori hanno provato a comprendere meglio gli effetti della crisi climatica e del surriscaldamento del pianeta sulla catena montuosa dell’Hindu Kush, che offrono risorse idriche a più di un milione di persone. Certamente la presenza di metalli pesanti è naturale, ma l’aumento del turismo locale e delle sostanze tossiche trasportate dai venti contribuisce all’inquinamento dei ghiacciai con metalli pesanti e, conseguentemente, delle fonti d’acqua della zona, mettendo a repentaglio la salute di migliaia di residenti e scalatori occasionali che bevono da queste fonti.

(Leggi anche: Le microplastiche hanno invaso ogni luogo del Pianeta, anche il Monte Everest)

L’esposizione ai metalli pesanti può aumentare le possibilità di aborto spontaneo, di malformazioni natali, e può inficiare lo sviluppo del cervello dei bambini. Inoltre, può anche avere effetti sulla funzionalità del sistema nervoso centrale, portando a problemi mentali, o danneggiare organi vitali come polmoni e fegato.

La pioggia, di per sé, già contiene sostanze tossiche che vengono rilasciate nell’ambiente e nelle falde acquifere. Lo scioglimento dei ghiacci, dovuto al cambiamento del clima, provoca il rilascio nell’ambiente delle sostanze chimiche in essi contenute. Alcune fonti di inquinamento in regione sono rappresentate dai generatori di energia, dagli inceneritori dei rifiuti, dal combustibile usato per gli elicotteri. Ma ci sono anche fonti lontane di inquinamento che includono l’estrazione mineraria, la combustione di petrolio e carbone, la fusione dei metalli: questi agenti inquinanti vengono trasportati sull’Everest da venti e dalle piogge monsoniche.  

Lo studio appena condiviso non è il primo a indagare la salubrità delle risorse idriche della regione nepalese e l’occorrenza di sostanze chimiche nell’ambiente. Già nel 2019, uno studio aveva analizzato la composizione chimica di campioni di acqua fra i 4.300 e i 5.250 metri e di ghiaccio fra i 5.200 e i 6.665 metri su diversi monti della catena montuosa dell’Himalaya. I ricercatori sostengono la necessità di intensificare il monitoraggio di questa regione, perché cambiamenti climatici e turismo selvaggio non possono far altro che intensificare I danni inflitti a questo ecosistema.

Fonte: University of Maine

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