Emergenza idrica mondiale: 1,9 miliardi di persone a rischio di scarsità d’acqua. Lo studio su Nature

Montagne e ghiacciai di tutto il mondo non riescono più a stoccare e immagazzinare l'acqua per colpa della clisi climatica e questo porterà in pochi anni ad una vera e propria emergenza idrica planetaria con quasi due miliardi di persone che moriranno di sete, letteralmente.

Montagne e ghiacciai di tutto il mondo non riescono più a stoccare e immagazzinare l’acqua per colpa della clisi climatica e questo porterà in pochi anni ad una vera e propria emergenza idrica planetaria con quasi due miliardi di persone che moriranno di sete, letteralmente.

A lanciare l’allarme uno studio pubblicato sulla rivista The Nature secondo il quale, un quarto della popolazione mondiale sarà presto minacciata da problemi di approvvigionamento idrico, poiché ghiacciai di montagna e laghi alpini sono messi in pericolo  dal progressivo riscaldamento globale e dall’aumento della domanda dovuto alla crescita della popolazione.

Questa vera e propria tragedia naturale si sta consumando non solo sull’Himalaya, ma anche in Europa e negli Stati Uniti, luoghi che di solito non si ritiene siano dipendenti dalle montagne per quanto riguarda le persone e  l’economia.

La ricerca afferma che 1,9 miliardi di persone e la metà delle zone a rischio di biodiversità sparse in tutto il mondo potrebbero soffrire il declino delle riserve idriche naturali di montagna, che immagazzinano l’acqua in inverno e la rilasciano lentamente durante d’estate. Secondo gli scienziati

Il cambiamento climatico minaccia l’intero ecosistema montano, è necessaria un’azione immediata per salvaguardare il futuro delle risorse d’acqua più importanti e vulnerabili del mondo

L’azione internazionale per ridurre le emissioni di carbonio può essere il modo migliore anche per salvaguardare le risorse idriche montane. Infatti, se si rispettassero gli Accordi di Parigi, un piano di azione globale per contenere i cambiamenti climatici e limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, il 75% della neve e del ghiaccio d’alta quota non verrebbe danneggiato. Al contrario, se i Paesi non rispettassero i patti,  l’80% di questo enorme patrimonio andrebbe perso entro il 2100.

Il gravissimo danno non si limita solo alle risorse idriche degli ecosistemi di montagna: lo sfruttamento eccessivo delle risorse di acqua dolce è in grado di mettere a rischio anche la sicurezza alimentare. Inoltre, se non si prenderanno al più presto misure adeguate, mantenere il consumo di acqua a livelli sostenibili nel prossimo futuro potrebbe diventare ancora più difficile.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook