I LED ci scombussolano il cervello?

Secondo gli esperti dell'Universita di Haifa, le lampade a LED fanno male alla salute alterando il nostro ritmo sonno-veglia

Non ce ne accorgiamo, ma i LED fanno male al nostro cervello, soprattutto quelle bianchi usati per l’illuminazione che, per colpa di una componente di luce blu, sarebbero responsabili dell’alterazione del nostro ritmo circadiano, ossia quello che regola il sonno e la veglia.

Ad approfondire la questione è stato Abraham Haim dell’Università di Haifa che ha proposto, per ovviare al problema, che tutti i sistemi di illuminazione esterna possano essere privi di luci con lunghezze d’onda inferiori ai 450 nm al fine di “diminuire gli effetti della riduzione della melatonina e l’alterazione del ritmo circadiano in umani e animali“.

Secondo gli esperti, la famigerata luce blu avrebbe un effetto sulla melanospina, proteina che si trova in alcune cellule fotosensibili degli occhi. Proprio tali cellule comunicano al nostro cervello come regolarsi nel ritmo sonno-veglia.

Considerato inoltre che la melanospina è più sensibile a frequenze tra i 440 e i 460 nanometri, la deduzione non è poi così errata. I LED bianchi possono influenzare il nostro cervello perché emettono luce blu a circa 450 nm.

Da non sottovalutare l’importanza del ritmo circadiano, visto che la sua alterazione, nei casi più gravi può condurre a patologie che vanno dall’obesità al cancro.

Onde evitare di incorrere in situazioni gravi, l’esperto ha suggerito di indicare sulla scatola delle lampadine a LED la lunghezza d’onda della luce in modo da informarne i consumatori.

Nonostante i motivi per sceglierle siano numerosi, gli esperti ci vanno cauti, dimostrando che davvero possono danneggiare la nostra salute, anche se ancora rimane da indagare in che misura.

E noi vi lanciamo un altro spunto partendo da un precedente articolo: secondo voi le lampadine a LED sono davvero così ecologiche?

Francesca Mancuso

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