Aspirapolvere: le etichette energetiche sono ufficialmente ingannevoli e vanno rimosse da negozi e siti

Il Tribunale europeo ha sancito che l'etichetta energetica degli aspirapolvere è da considerarsi ingannevole e discriminatoria nei confronti di alcune classi di apparecchi e annulla di fatto il regolamento sulla certificazione dei dispositivi.

Gli aspirapolvere non dovranno più riportare le etichette energetiche, che andranno rimosse anche dai dispositivi già fabbricati, da tutti i negozi e da tutti i siti: diventa così definitiva la decisione del Tribunale europeo di annullare il regolamento relativo alle misurazioni per l’etichettatura energetica, confermando di fatto la tesi di Dyson.

È stato infatti il colosso inglese degli aspirapolvere senza sacco a sollevare nei mesi scorsi un vero e proprio polvergate presentando una causa presso la Corte di giustizia europea di Lussemburgo (sentenza Dyson – causa T-544/13 RENV) e sostenendo che la procedura stabilita per la misurazione degli aspirapolvere ai fini della compilazione dell’etichetta energetica era fuorviante.

La Commissione europea aveva due mesi per presentare un ricorso contro questa decisione, nel tentativo di preservare la regolamentazione dell’Unione europea, ma non l’ha fatto e ora la sentenza è giuridicamente vincolante. La decisione del Tribunale europeo quindi diventa esecutiva, pertanto le etichette non dovranno più esserci e quelle esistenti dovranno essere rimosse tempestivamente da negozi fisici e online.

Cos’era successo

La Dyson, una delle poche aziende che commercializzano l’aspirapolvere senza sacco, aveva presentato ricorso perché si riteneva penalizzata dal regolamento del 2014, che ingannava i consumatori riguardo l’efficienza energetica degli aspirapolvere (nei test l’efficacia pulente non sarebbe misurata durante l’uso, ma solamente con il contenitore per la raccolta della polvere vuoto). Secondo Dyson, insomma, le misurazioni di efficienza energetica e di potenza di aspirazione previste dalla Commissione europea fatte ad aspirapolvere vuoto non erano valide perché non rispecchiavano i reali utilizzi: dopo i primi passaggi, un aspirapolvere, infatti, non è mai vuoto e i modelli ciclonici, come quelli di Dyson, mantengono la loro efficienza anche a serbatoio pieno, diversamente da quanto accade con quelli tradizionali che aspirano meno o, in alcuni casi, aumentano potenza e consumi per controbilanciare la perdita di efficacia.

Ora, il Tribunale europeo ha sancito che l‘etichetta energetica degli aspirapolvere è da considerarsi ingannevole e discriminatoria nei confronti di alcune classi di apparecchi e annulla di fatto il regolamento sulla certificazione dei dispositivi che fino a oggi dovevano essere testati a vuoto e senza sacchetto.

Secondo quanto si apprende, la Commissione europea sta attualmente esaminando l’eventualità di apportare modifiche a breve termine alla regolamentazione delle etichette energetiche per gli aspirapolvere. Se è così, allora una nuova etichetta energetica potrebbe essere rilasciata entro un anno. Se non vengono apportate modifiche alla direttiva, ci vorranno almeno altri due anni prima che venga introdotta una nuova etichetta energetica per gli aspirapolvere.

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Germana Carillo

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