Da Catania in arrivo il pannello fotovolaico che si collega direttamente agli elettrodomestici

E' in arrivo dallo stabilimento St Microelettronics di Catania proprio dove, grazie all'accordo stipulato con Enel e Sharp sorgerà, entro i primi mesi del 2011, la più grande fabbrica di pannelli solari del mezzogiorno d' Italia, un modulo fotovoltaico di ultima generazione in grado di fare a meno degli inverters.

È in arrivo dallo stabilimento della multinazionale StMicroelettronics di Catania proprio dove, grazie all’accordo stipulato con Enel e Sharp sorgerà, entro i primi mesi del 2011, la più grande fabbrica di pannelli solari del mezzogiorno d’ Italia, un modulo fotovoltaico di ultima generazione in grado di fare a meno degli inverters.

Si tratta, stando anche a quanto riportato dal Sole 24 Ore, di un pannello solare dotato di un sistema di controllo che ne adatterà la produzione alle condizioni meteo, non disperderà energia nelle fasi di “trasferimento” della corrente da continua ad alternata ed avrà anche un antifurto incorporato. Ma, soprattutto, potrà essere collegato agli elettrodomestici di casa, alimentandoli direttamente, senza bisogno di un convertitore.

La caratteristica fondamentale del pannello, infatti, è quella di avere un circuito di dimensioni minime già dotato di un miniconvertitore, detto “junction-box” all’interno del modulo stesso, che converte l’energia prodotta dalle celle, a tensione continua, direttamente in corrente alternata permettendo in questo modo di collegare l’energia prodotta direttamente alla rete elettrica domestica senza macchinari e passaggi ulteriori. Una bella novità che, senza l’ingombro degli inverters tradizionali di grosse dimensioni, rende il pannello fotovoltaico simile ad una sorta di batteria, capace di alimentare qualsivoglia dispositivo.

Grazie al suo sistema di controllo, inoltre, il pannello si adatta alle condizioni esterne, così da massimizzare la produzione di energia elettrica anche quando l’irraggiamento solare è più scarso per la nuvolosità, ombreggiamenti o sporcizia depositata. Anche la dispersione di energia è minima: riuscendo a funzionare a temperature minori dei tradizionali pannelli, infatti, i circuiti del nuovo modulo non si surriscaldano eccessivamente e riescono ad ottimizzare l’energia normalmente impiegata in calore, permettendo così, un’efficienza media del 97%. Il sistema di controllo, infine, può funzionare sia da antifurto perché, in caso di disconnessione, invia in automatico un segnale a una centrale dedicata, sia per prevenire danneggiamenti, dato che è in grado di disconnettere il pannello dalla rete in caso di eventi meteo pericolosi come terremoti o trombe d’aria.

«In un sistema standard da 3kw collocato sul tetto – spiega Matteo Lo Presti, direttore Systems Lab della St Microelettronics di Catania abbiamo calcolato che la quantità di energia prodotta in più va dal 5% al 12%.
Ma quanto costerà questo concentrato di tecnologia? Parlare di costi è ancora prematuro – specifica Lo Presti – ma stimiamo che l’extra-costo venga ripagato nel primo anno di esercizio. Ora stiamo cominciando a promuovere la soluzione, che è pronta per l’industrializzazione».
«St a Catania – continua Carlo Marino, direttore dello stabilimento – da tempo svolge attività di ricerca sui componenti dedicati per applicazioni di conversione dell’energia prodotta dai campi fotovoltaici. Lo scenario dell’accordo con St, Sharp ed Enel per la produzione di pannelli fotovoltaici, una volta siglato definitivamente, porterà un’ulteriore ventata di innovazione sul territorio». L’Etna Valley si conferma dunque protagonista del fotovoltaico made in Italy.
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