Fotovoltaico contagioso: l’effetto dei vicini sull’adozione dei pannelli solari

Sareste più inclini a installare dei pannelli solari sul vostro tetto se il vicino lo avesse già fatto? Probabilmente sì. Lo dichiara una ricerca svolta presso la Stanford University per la quale esiste una correlazione inversamente proporzionale tra il numero di pannelli installati e il tempo che passa tra un’installazione e l’altra.

Sareste più inclini a installare dei pannelli solari sul vostro tetto se il vicino lo avesse già fatto? Probabilmente sì. Lo dichiara una ricerca svolta presso la Stanford University per la quale esiste una correlazione inversamente proporzionale tra il numero di pannelli installati e il tempo che passa tra un’installazione e l’altra.

L’indagine ha portato alla luce che per ogni 1% di aumento di pannelli fatti posizionare da una famiglia residente in un determinato quartiere, diminuisce dell’1% il periodo di tempo che passa affinché la successiva installazione sia compiuta.

La ricerca è partita dalla California. Qui, da dieci anni lo Stato Federale ha attivato una politica di incentivazione all’uso dei panneli fotovoltaici in ambito domestico che ha, in poco tempo aumentato in modo esponenziale l’acquisto di questo tipo di tecnologie da parte delle famiglie. Se nel 2001 gli acquirenti erano stati 1000, nel 2009 avevano raggiunto la consistente cifra di 12.000. Nel corso degli anni l’aumento della domanda ha condotto a una naturale diminuzione del prezzo che ha conseguentemente dato un’ulteriore spinta all’adozione di certe pratiche.

Oltre all’incentivo economico sono sicuramente altri i fattori che conducono i cittadini a investire, devono aver pensato i ricercatori al momento di iniziare l’indagine. La presenza di una sensibilità ambientalista sul territorio per esempio è un fattore che può incidere sulle decisioni dei singoli. Tuttavia, spesso è associata a figure sociali “freak” che quindi non assurgono facilmente a opinion leader locali. I mass media possono aiutare a fornire un’immagine diversa e maggiormente attraente di auto ibride, contatori per il risparmio energetico e pannelli fotovoltaici ma spesso non sono sufficienti a innescare l’acquisto.

Ciò che incide in maniera effettiva risponde a una tipologia di influenza sociale molto diffusa che viene chiamata peer effect o effetto tra pari. Deriva dal semplice fatto che in una piccola comunità le informazioni diventano oggetto di un apprendimento sociale o di una motivazione ad assumere più facilmente comportamenti che dimostrano di essere efficaci nelle vite degli altri.

Nella stessa California, la Solar City, una delle aziende leader nella produzione di pannelli fotovoltaici, usa una forma molto mirata di local marketing per incentivare l’acquisto dei propri pannelli. Individua uno o due membri a cui vendere i propri prodotti nella zona, dopo di che applica ottimi sconti a tutti quelli che abitano nella zona.

Perché le persone si fidano così tanto degli amati e spesso odiati vicini di casa? Le motivazioni si fanno risalire a numerosi fattori. La prima riguarda l’immagine che ciascuno di noi vuole restituire di sé stesso alla comunità di appartenenza, la seconda dipende dalla facilità di reperire tramite i vicini informazioni percepite come credibili infine l’azienda che entra in contatto con qualcuno della zona può più facilmente instaurare contatti di lavoro con gli abitanti vicini.

I ricercatori, a ulteriore conferma, della loro teoria, hanno verificato che il tasso di aumento di installazioni subisce un’ulteriore scatto in avanti quando si va a restringere il campo di analisi alla stessa strada. A testimonianza del fatto che uno dei fattori di influenza è anche l’adiacenza fisica e spaziale.

Che cosa succederebbe in Italia se invece di ridurre gli incentivi al reparto industriale che produce pannelli fotovoltaici, si sostenessero maggiormente le iniziative locali e dei singoli?

Pamela Pelatelli

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