Eco-incentivi 2010: finanziamenti per elettrodomestici, motorini, nautica ed macchine agricole tutti in un fondo unico di 110 milioni

Buone nuove per chiunque abbia deciso di abbassare le proprie emissioni di CO2 (e magari risparmiare) comprando un nuovo motore per imbarcazioni, un trattore a ridotto impatto ambientale, un motorino o uno scooter elettrico, ma non aveva fatto in tempo ad usufruire degli eco-incentivi 2010. Dal prossimo 3 novembre infatti, il governo sbloccherà un “fondo unico” di 110 milioni di euro per contribuire agli acquisti di prodotti che migliorino l'efficienza energetica o che abbassino il consumo di carburante.

Buone nuove per chiunque abbia deciso di abbassare le proprie emissioni di CO2 (e magari risparmiare) comprando un nuovo motore per imbarcazioni, un trattore a ridotto impatto ambientale, un motorino o uno scooter elettrico, ma non aveva fatto in tempo ad usufruire degli eco-incentivi 2010. Dal prossimo 3 novembre infatti, il governo sbloccherà un “fondo unico” di 110 milioni di euro per contribuire agli acquisti di prodotti che migliorino l’efficienza energetica o che abbassino il consumo di carburante.

I soldi messi a disposizione potranno anche essere utilizzati (come già sta accadendo fino al 31 dicembre) per l’acquisto di una cucina o di un elettrodomestico eco-friendly, nonché per macchinari edili come gru o rimorchi, e in definitiva per tutta una serie di prodotti appartenenti alle tre macro-aree (suddivise a loro volta in dieci settori) previste dal Decreto Legge sugli Eco-incentivi 2010.

Secondo il neoministro allo Sviluppo Economico Paolo Romani, tale decreto, col senno di poi, si è dimostrato un successo: ben quattro dei dieci settori economici interessati agli incentivi hanno esaurito le risorse originariamente loro destinate già a poche settimane dall’avvio del provvedimento. Ma ci fu chi, a suo tempo, la vide in altro modo: l’annuncio degli incentivi ha di fatto bloccato da mesi il mercato – commentò il segretario del PD Bersani – la gente non compra e li aspetta. Questi settori hanno già avuto un danno che non sarà recuperato o recuperato a malapena nei prossimi mesi.

Polemiche a parte, è doveroso sottolineare come il nuovo “fondo unico” messo in piedi da Romani sia in realtà ciò che rimane del ben più ampio fondo originario – 300 milioni di euro – previsto dallo stesso Decreto Legge. In pratica, alcuni settori , come quello dei motorini hanno già esaurito il credito (come annunciato dallo stesso Romani), altri no: perché quindi non unire le risorse in un unico fondo comune da rimettere a disposizione? Esattamente ciò che è stato fatto. E sarà forse per questo che Codacons ha assegnato al Ministro il titolo di Pinocchio d’oro, sostenendo che per rilanciare davvero l’economia servirebber 3 miliardi di euro e soprattutto dei criteri d’accesso al credito ben diversi. Ma il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia, entrando nel merito, ha spiegato che non è possibile pensare a cifre di queste dimensioni: piacerebbe a tutti poter mettere a disposizione maggiori risorse e ne abbiamo discusso a lungo nel Governo, ma questo è quello che abbiamo.

Viva la sincerità.

Roberto Zambon

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